Sto piena di silenzio,
annebbiata la stanza
da un giorno surreale
dove niente è possibile
oltre le strettoie
oltre pietra e goccia
Lasci troppi spazi
non si respirano
così il lato cianotico
della bocca: volerti raggiungere
combaciare al cuore
con un filo invisibile
Bello - eri bello
nel sorgere del sole
quando il sogno era vapore denso
tra cuscini ed aria
e le mie mani a farfalla
ti fermavano dove
l’occhio da solo non arriva
Un profumo vitale mi sta addosso
mi consumerà
come le volte ch’era miele
Smetto di volere (di volare)
se il corpo è caos
lo spegnerò in un angolo
senza rabbia, senza istinto
senza
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