Fiori morti tra le dita,
una goccia di rugiada
come lacrima di vita
Ovunque io vada...
E un cielo che invano
mi promette ali candide
per migrare lontano
in terre splendide
Ovunque io vada
le stesse scene di dolore,
cuori persi per strada
nel degrado, nell'orrore
buchi sulle braccia
per comprarsi paradisi
e una pallida faccia,
labbra scure senza sorrisi
dove un povero sogno
livido e confuso
si stringe in un pugno
sempre più chiuso
Muoiono piano i colori
spenti e agonizzanti
nel nero di un lutto là fuori
tra ciechi e freddi viandanti
nell'indifferenza cruda del mondo
diventata nuda ,sterile apatia
il mio male si fa più profondo,
vien voglia di scappar via
Ovunque io vada
non cambia davvero mai nulla
Si ignora il debole e qualora cada
lo si umilia, lo si annulla.
una goccia di rugiada
come lacrima di vita
Ovunque io vada...
E un cielo che invano
mi promette ali candide
per migrare lontano
in terre splendide
Ovunque io vada
le stesse scene di dolore,
cuori persi per strada
nel degrado, nell'orrore
buchi sulle braccia
per comprarsi paradisi
e una pallida faccia,
labbra scure senza sorrisi
dove un povero sogno
livido e confuso
si stringe in un pugno
sempre più chiuso
Muoiono piano i colori
spenti e agonizzanti
nel nero di un lutto là fuori
tra ciechi e freddi viandanti
nell'indifferenza cruda del mondo
diventata nuda ,sterile apatia
il mio male si fa più profondo,
vien voglia di scappar via
Ovunque io vada
non cambia davvero mai nulla
Si ignora il debole e qualora cada
lo si umilia, lo si annulla.
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