Le chiamano specie protette, le donne con la barba
e gli uomini col riportino, gli indovini delle parole crociate
i cherubini in doppiopetto e le diavolesse in abito da sera.
Poi hanno stretto il patto del fagotto, ora col panciotto
d’ordinanza e la lupara a tracolla, hanno un altro aspetto
più arcigno e imbronciato. Il cigno che ha chiesto la pensione
e la cicogna in ricognizione tra le alcove abbandonate
si sono uniti alla squadra, pure i poeti col lenzuolo bianco
come copricapo hanno inviato richiesta d’iscrizione.
La canzone è stata scritta, sarà la sigla dell’associazione
quella della Banda degli sfrattati del Corvo stanco
le sedi sono poche, ma altre sono già state segnalate
e su Ebay c’è già chi ha messo in vendita la ragione
sociale per fare un po’ di quattrini in modo scorretto.
Hanno creato un app per l’iphone, tipo gioco del Lotto
con le parole al posto dei numeri, si vince una crociera
a Portopalo o a scelta una gita nel tempo delle fate
da salotto col pullman messo a disposizione da uno sherpa.
La carica della polizia era stata prevista, gli idranti
e i manganelli, dopo gli stornelli a squarciagola
in rima alternata, il primo per l’antipasto, l’altro per l’insalata
il caffè con le saracinesche abbassate, decine di telecamere
a riprendere il tutto. Gli zombi son tornati e le streghe
non sono mai andate via, la spia che li ha informati
era un guercio dall’aria malandrina, zucchero e farina
per impastare una torte di bugie. Il venditore di farfalle
ha un buco in fronte e la danzatrice dei sette veli
ha visto cieli di piombo, poi ha trovato rifugio tra gli steli
di un fiore reciso dal boia di Atlanta. Ci sono stelle
tra i fondali delle acque trasparenti e una brina
che sfiora l’erba nell’alba di sabbia a tre strati.
Zuffe tra amanti traditi, l’esercito per sedare le beghe
tra commercianti d’argilla e l’affitto di due camere
con vista sul porto dei pescatori a giornata
la banda degli sfrattati del Corvo bianco è stata asfaltata
ora gioca a ramino e a tre sette con angeli e santi.
Commenti
Ma, hai ragione, come si fa ad avere un poetare semplice quando, dentro di NOI, così complicata cogliamo la vita?...
APPUNTO, è da LI' che dobbiamo cominciare ogni giorno, TUTTI: dal semplificarci DENTRO, anziché lamentarci inutilmente del fuori...
E speriamo che non sia stata complicata io!!...