« Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza » Cit. Lorenzo De’ Medici
Me lo avevi detto tra parentesi che non mi amavi,
che la linfa corre vivida solamente nei mesi estivi,
e che oggi non è permesso giocare sul monte Zas.
E allora non vorrò mai più stare con te:
non ci sarà il Dio Dionisio a rincuorarti,
l’oro di Efesto o la tua Corona Boreale.
Non ci sarà alcun esilio di Nasso,
né Teseo il Meschino, né il Minotauro,
non ci sarà l’intricato Labirinto di Cnosso,
e neppure il tuo filo di lana, mia dolce Arianna.
E rimarrai sola, tu, mutata da Dio
in una costellazione splendente,
a vegliare sulle terre delle Cicladi,
mentre io piangerò, solo come sempre,
aspettando una qualche apparizione,
e un po’ di conforto.
Commenti
Perché piangerai da solo?
Puoi provare a creare una nuova versione del mito (visto che ne esistono parecchie una più una meno va sempre bene) e dopo aver salvato Arianna non mollarla ma stai con lei non sporadicamente ma per sempre poi raccontaci come è andata.
La tua citazione colpisce nel segno perché
CHI VUOL ESSERE LIETO SIA purtroppo non vale per tutti.
Tanti vorrebbero essere lieti ma non riescono e intanto la giovinezza passa anche per loro e ci sono anche coloro che sono rimasti senza domani.
BELLISSIME LE TUE POESIE
L'impossibilità di amare la donna amata (per qualunque motivo) penso potrebbe portare anche alla solitudine come scelta, ma dopo! Prima purtroppo c'è sempre spazio per un po' di orgoglio, anche se alla fine si resta sempre soli in due..
Questo è ciò che evinco dalla tua splendida ode.
Grazie e buona poesia.
Grazie