Mamma dipingerà la tua
stanza con le tinte del blu,
col tuo nuovo respiro
il vento lo metterai tu.
Appiccicherò stelle adesive
per i tuoi occhioni al soffitto:
che vedano il cielo, il più vero,
non quello che Dio sembra aver sfitto.
Ti appenderò uccellini
sulla culla, proprio sopra la testa
perché ti sia dato conoscerli
prima che la terra li congeda, mesta.
Ogni notte che sonnecchierai
tua madre ed io ci confesseremo
ansie e stanchezza,
a cui per incanto di buon mattino
darai il sapore di giochi e
all’apparenza immotivata freschezza.
Nelle notti di pianti e capricci
ti guarderemo sfiniti,
pregandoti di dormire
ma per magia sul far del mattino
stremati, sorseggiando caffè
avremo comunque qualcosa da dire…
Fin dal primo giorno capiremo fin
da subito che sarai la chiave
di un meraviglioso spartito,
di quelli che nonno insegna alla scuola
e che per te forse tornerà a suonare al
pianoforte… fin dal tuo primo vagito.
O notte di festa
nel volume di forme impazzite,
nel luccichio senza riposo
che brilla nei cuori ammaliati!
La luna lontana respira
nel pallore soffuso di luce.
Girano, girano, i cavalli di legno
nel turbinio insaziabile
di desideri fanciulli.
Il verso incessante della cicala
si perde nel grembiule della notte.
Girano, girano i cavalli
Senza sapere perché,
masticati da sorrisi di pietra,
accerchiati da occhi di fuoco,
avvolti nel pianto che fugge.
Girate, girate cavalli di legno:
il cerchio veloce che corre,
è come turbine di felicità
che vola alto nel chiarore del cielo.
Erano in tre una cometa ha illuminato il loro lungo viaggio, dopo tanta strada finalmente hanno raggiunto quel Bambino tanto atteso e lo hanno venerato e doni preziosi gli hanno portato.
La mirra, l'oro e l' incenso insieme ai pastori lo hanno adorato e dopo averlo pregato, nella loro terra sono ritornati felici e contenti in mezzo a tanti credenti.
I bambini questa notte appendono le calze, sperano di trovarle colme di dolcetti , caramelle e senza carbone quello spetta solo al monello ed è la giusta punizione.
E' l' ultima festa , da lunedì si riprende a studiare, anche a lavorare la vita di tutti i giorni senza più luci e i presepi e gli addobbi dobbiamo conservare.
Un pizzico di nostalgia perchè le feste sono volate via , ma a fine anno di nuovo Natale sarà e tutto ricomincera', mi raccomando bambini questa sera fate i bravi ed andate presto nei vostri letti
Perchè altrimenti la befana non viene a portare i dolcetti , così domani mattina li potete mangiare con i vostri genitori tutti insieme con gioia e tanta allegria nell' ultima giornata da passare in compagnia.
La bimba, saltellava spensierata mentre canticchiava, felice e beata.
Una nuova canzone aveva imparato un nuovo gioco lei aveva inventato.
Correva, mentre tranquilla su quella strada, non vi era nessuno.
Lei era contenta allegra, sapeva che tra poco sarebbe arrivata.
Era il suo percorso giornaliero, il suo tragitto preferito.
Quello che la portava , a casa della sua amica del cuore.
Loro passavano pomeriggi interi, a giocare a cantare.
Cosi' fino al calar del sole, quando poi ella a casa tornava.
Di nuovo su quella strada tornava, di nuovo saltava.
Per tornare, felice dalla sua mamma, che attendeva.
La bimba, mille cose aveva da raccontare.
La sua mamma, la ascoltava e al petto se la stringeva.
Ora quella bimba ormai e' cresciuta, ma ancora rammenta.
Quando lei su quella strada , saltellava contenta.
13 dicembre: Santa Lucia!...
20 dicembre: Saggio a scuola
21 dicembre: Fine del mondo.
22 dicembre: Pizzata nuoto.
23 dicembre: Prove lettura messa.
Segue nota maestra Maria:
Oggi Riccardo invece di studiare
faceva le capriole.
per non disturbare
e ha coperto ogni cosa
con un velo da sposa!... -
Me lo ha detto un bambino
che l'ha vista arrivare
perché questa notte
non riusciva a dormire.
Stamane per strada
c'è meno rumore
perché questa notte
è arrivata la neve.
Che ti alzi al mattino
Quando il sole non è ancora nato
Su i tuoi occhi di bambina innocente
La vita ombre scure mette già.
Ma tu sotto al tuo velo
Che copre i corvini capelli
Nascondi sogni grandi che vanno oltre la realtà.
La tua schiena si spezza sotto il pesante fardello
Che ogni giorno tu porti.
Nessun canto ti può allietare
Ma nel cuore che tace un volo di aironi bianchi
Ti solleverà....spezzera' le catene invisibili
Che duri uomini senza fede
Hanno posto ai tuoi polsi.
Guarda ora il tramonto
E un altro giorno piano muore
Senza che un lamento sia uscito da quella bocca
Di rosa in boccio.
Ora il sonno ti prende le membra
E il tuo volo di aironi ti innalzera'.
Piccoli grumi di parole
tornano all'orecchio
sono voci di bambina
come rondine cinguetta
il suo dire rivolto
a un barboncino nero
cuore di pezza
con un piccolo difetto
in piedi non restava
gli sorride, lo abbraccia
e' alto una spanna più di lei
quanto affetto per quegli occhi
che non sanno parlare
ma tanto amore da donare
ora la voce in pianto e' diventata
non vi è più il tuo sguardo buono
che diceva io ci sono
per gli adulti non piu' degno
e nel buio sei tornato
tra la polvere in soffitta
che ricopre della mano
la sua impronta è una lacrima versata.
come l'onda a stropicciarsi in bollicine
come l'ispirazione di un poeta
Così appaiono i bimbi se li guardo alla mia vita
Mani che si fan maestre -veloci al primo mese-
curiose
ad inventarsi occhi nell'aprirli ai nostri giorni
dove l'orologio segna punti in fendenti
e genitori lasciano fuggire il passo lesto
Dolci come acerbi umori in sogno
che slittano la vita come neve
con lo stesso intento
sorrisi e berimbau,
e tamburi a tuttondo:
che diede inizio al mondo.
Tra le trame di un dolore che dilania
nasce un uomo.
apri gli occhi alla vita
fiducioso sopra il grembo
poni il capo
e già prodigo di sorrisi
sfidi il fato.
sei l'incanto e lo stupore
sei l'immenso
dono d'amore
da raccogliere nella veglia.
la scoperta della vita
si rinnova tra le pieghe
e né confini e né insulse lotte
mai potranno allontanare
questo fiore di più tenera fragranza
emanata come nettare
che disarma.
apri le piccole tue mani
oggi sei già il domani
quieto dormi e non smarrire
sogni e dubbie certezze
ti faranno scudo potente
ai tuoi aneli di bambino.
Un giorno un bambino
incontrò il suo destino e, insieme a lui,
decise d’intraprendere il cammino.
Felice d’averlo incontrato,
spontaneamente gli venne
di porgli un sacco di domande,
per soddisfare la curiosità
che è intrisa in ogni piccino.
Intendeva sapere del suo futuro
e così gli chiese: “Mio destino,
se non ho le ali per volare,
un Angelo potrò diventare”?
Lui gli rispose: “Fin quando, bambino,
IL tuo cuore saprai seguire,
le ali come un Angelo avrai per volare”.
Contento e soddisfatto continuò, a camminare,
ma dopo qualche passo,
zitto non seppe restare
e un’altra domanda gli venne da fare: Mio destino,
tu che sei sempre davanti al mio cammino,
se la coda e le corna non ho, un diavolo diventerò”?
Con la saggezza e giudizio,
il destino gli rispose: ” Caro mio bambino,
se un diavolo non vuoi diventare, dentro di te,
l’amore e il rispetto devi coltivare, per qualsiasi creatura
e vedrai che manterrai un’anima pura”.
far sibilare in cielo sola chiave
di libertà da quel lucchetto osceno
di fantasia e d’innocenza, schiave
dell’agonia dell’arsa terra d’odio.
Le grida d’arti mutilati e il sangue
negli occhi tristi straziano sul podio
mentre divelto asfalto intorno langue.
Angeli vivi dalle guance lorde
tra spettri di memoria dentro il greppo
in distonia d’albori porta il passo
con danza macabra dall’eco in basso
e il fiato di bombarde dentro Aleppo
setacciano speranza sulle corde.