“Il fiume Во́лга è agitato questa notte,
lo posso vedere muovere fra i tuoi capelli-
e come l’iridescenza di un aurora boreale,
così il tuo sguardo rapisce la mia mente
e rallenta il fluire del tempo.
Bolli l’acqua amore mio,
che sarà un inverno lungo.
Ci riscalderemo con spasimi di libertà,
con il tè verde e con il vino.
Con il tepore dei nostri corpi.
Ti amerò, ti accarezzerò, ti vezzeggerò,
mi specchierò nelle acque del fiume,
e toccandoti ti farò vibrare.
Il fiume Во́лга vigila sul nostro amore,
danza elegantemente fra sogno e realtà-
e come l’armonia di una primavera antica
così il tuo sospiro si impossesserà di me
insegnandomi il valore del tempo.
Bolli l’acqua amore mio,
che sarà un inverno lungo.
Ci riscalderemo con morsi di felicità,
con le zuppe e con il caffè.
con l’energia dei nostri baci.
Ti amerò, ti accarezzerò, ti vezzeggerò,
mi specchierò nelle acque del fiume,
e guardandoti mi abbandonerò alla gravità.
Sentirò il tuo polso, ed imparerò a scrivere canzoni
sul ritmo del tuo cuore.
E l’eco del nostro respiro si diffonderà
per tutta la madre terra, la tua Russia,
la nostra voce comune.
Mi guardo intorno, e sto sempre seguendo il fiume.
Anche se in fondo sono convinto di una cosa.
È lui che segue me-
Carlo
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un fiume in piena di emozioni.
il soggetto che diventa un fiume e il fiume che diventa poeta.
Albatros