Un idiota vessillo umano
piantato su superfici orbitanti
miliardi di anni dal tuo io,
uno schiocco di dita
e la caduta inesorabile dalla luce dell'infanzia
al buio di occhi che scrutano
tra i sentieri di viaggi tristi.
Esploravamo spazi e distese immense,
con le ali protese verso la solitudine,
nonostante la miriade di volti
e voci su certe onde radio.
Un sussulto della tua anima
mi assale al risveglio.
Con il tuo collo esemplare da giungla
e la sagoma lunare delle tue spalle nude
mi accechi di solida presenza
e il tuo cuore riempie ogni spazio:
avevo solo vissuto un sogno,
un sogno al contrario.
piantato su superfici orbitanti
miliardi di anni dal tuo io,
uno schiocco di dita
e la caduta inesorabile dalla luce dell'infanzia
al buio di occhi che scrutano
tra i sentieri di viaggi tristi.
Esploravamo spazi e distese immense,
con le ali protese verso la solitudine,
nonostante la miriade di volti
e voci su certe onde radio.
Un sussulto della tua anima
mi assale al risveglio.
Con il tuo collo esemplare da giungla
e la sagoma lunare delle tue spalle nude
mi accechi di solida presenza
e il tuo cuore riempie ogni spazio:
avevo solo vissuto un sogno,
un sogno al contrario.
Commenti
molto ispirata questa tua poesia.
Complimenti .