“Cosa mai avrebbe potuto succedere? Il sole stava calando sul fiordo, le nuvole erano color rosso sangue. Improvvisamente, ho sentito un urlo che attraversava la natura. Un grido forte, terribile, acuto, che mi è entrato in testa, come una frustata. D'improvviso l'atmosfera serena si è fatta angosciante, simile a una stretta soffocante: tutti i colori del cielo mi sono sembrati stravolti, irreali, violentissimi. Anch'io mi sono messo a gridare, tappandomi le orecchie, e mi sono sentito un pupazzo, fatto solo di occhi e di bocca, senza corpo, senza peso, senza volontà, se non quella di urlare, urlare, urlare... Ma nessuno mi stava ascoltando: ho capito che dovevo gridare attraverso la pittura, e allora ho dipinto le nuvole come se fossero cariche di sangue, ho fatto urlare i colori. Non mi riconoscete, ma quell'uomo sono io.”
(Edvard Munch)
Una pennellata dopo l’altra
la vita scivola come un malore,
fra la stratificazione della materia
ed un’espressione che si deforma
dietro un’ombra nero-azzurra.
Ma sarà questa immagine,
questo urlo interiore,
l’unico superstite
che sopravvivrà
al funesto alternarsi
dell’essere e il non essere.
Non mi è ancora dato saperlo,
se il sangue dell’osservatore
scioglierà in grumi oleosi
o seccherà nel vuoto
dell’indicibile;
io però
ve l’ho detto
che noi esistiamo
dentro un quadro
impenetrabile,
indecifrabile,
illeggibile.
Che
siamo
il niente
che assume
la forma del tutto.
Il tormento che ci dona
la breve scossa dell’amore.
Commenti
Ciao Elisa
charlie
charlie
Gli autori del Club Poetico sono cambiati, c'è stato un rinnovamento mica da poco...Questi ultimi se ne intendono...
Charlie
charlie
charlie