Ho finito la strada - mi disse -
rimangono spine di
qualche verbo
e tra esse le pause desertiche
del credersi perduti.
Ho finito di scrivere - disse ceruleando con la luna dello sfondo -
sono senza ferro dato il pallore della tua sera,
visto il mollissimo silenzio superstite.
Il cielo non è più, tra i fitti
aghi dei pini,
nell'ultimo acquitrino dove
una primula veniva pronunciata,
fra i pianeti rimembranze d'inganni.
sono senza ferro dato il pallore della tua sera,
visto il mollissimo silenzio superstite.
Il cielo non è più, tra i fitti
aghi dei pini,
nell'ultimo acquitrino dove
una primula veniva pronunciata,
fra i pianeti rimembranze d'inganni.
Commenti
Una vita giunta alla fine, nel silenzio della sera, quando il sole volge al tramonto
e non illumina più... Malinconia, tristezza.
Ovviamente è un azzardo, il mio!... Ovviamente!...
Ciao... ^-^
Un crepuscolo, esattamente come dici...quel momento della sera in cui il cielo si oscura andando a riempire gli spazi tra le foglie e le spine, e tra le speranze più o meno perdute o lontane...
Crepuscolo anche della della poesia, quando sembra aver già detto tutto, adoperato ogni alfabeto possibile.
Un caro saluto anche a te.