Fra i tralicci dei sogni
albeggia un abisso di viole,
tulle elegante d’un costato di vino,
ed il pensier mio s’infrange sgualcito
fra capigliature di more lucenti
come orizzonte d’edera rabbrividito.
Ghirlande d’anima intarsiate dal vento
son polline d’un mattino riverso,
scoglio baciato dal triste silenzio,
i miei occhi accarezzano le schegge del tempo
come danza d’un gabbiano aggraziata d’inchino
e nell’autunno del sentimento sfinito
impugno il mio cuore come lacrima d’amore.
albeggia un abisso di viole,
tulle elegante d’un costato di vino,
ed il pensier mio s’infrange sgualcito
fra capigliature di more lucenti
come orizzonte d’edera rabbrividito.
Ghirlande d’anima intarsiate dal vento
son polline d’un mattino riverso,
scoglio baciato dal triste silenzio,
i miei occhi accarezzano le schegge del tempo
come danza d’un gabbiano aggraziata d’inchino
e nell’autunno del sentimento sfinito
impugno il mio cuore come lacrima d’amore.
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LA MIA LODE E LA MIA SERENA GIORNATA.
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