“Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti / arrivederci fratello mare / mi porto un po' della tua ghiaia / un po' del tuo sale azzurro / un po' della tua infinità / e un pochino della tua luce / e della tua infelicità.”
Nazim Hikmet, 1951
Quando
le onde
del mare
s’infrangono
contro il vento,
e le lacrime ignare
s’innalzano altissime
quasi fino alle nuvole,
la mia paura è di già
densa e grumosa.
Non posso più
vivere
senza
esser
capace
di leggere
le percezioni
degli elementi,
e non voglio più
essere il soggetto
di frasi spezzate.
Lo stato d’animo
di quell’attimo
che sempre
sfuggiva,
ora lo so,
non era
altro
che
il respiro
ansimante
del mare.
Perché
è solo
nell’acqua
che si riesce
a distinguere
il riflesso
del sole.
“Anche se percorri la terra tutta intera, non imparerai mai tante cose quante ne imparerai dal mare. Non troverai mai pace se non sul mare, che da parte sua non ha mai pace.”
Pär Lagerkvist, 1962
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