Porgo lo sguardo
verso levante,
fin dove, la linea del cielo
bacia l’azzurro mare.
Aria ed acqua
in un eterno abbraccio.
Mare che mi regala
riflessi d’argento di giovane luna
e iridescenti albe,
tra le azzurre aurore.
Ancora ferma come prima,
guardo all’opposto,
medesime intensità di emozioni,
la natura generosa pur di là mi offre.
Fitte le colline di verdeggianti ulivi,
e più su, le fresca montagna,
coi suoi castagni, faggi e secolari abeti.
Filtrano i rossi tramonti tra i rami,
allorchè il sole d’estate,
nei tardi tramonti,
s’incastona,
quale rubino pregiato,
s’incastona,
quale rubino pregiato,
nei tratti più alti, lì dove,
le cime sembran ricamare il cielo.
Giocano così,
il mare e i monti miei,
le mie albe e tramonti,
il caldo e il freddo delle stagioni.
Eterno quadro questo mio
di azzurro e di smeraldo,
di azzurro e di smeraldo,
e ogni nuovo giorno così si spera.
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