Così tanta era stata l'attesa
che lo stupore
illuminò la cucina.
In ginocchio sopra la sedia,
alla finestra
che guardava il giardino.
Stavi lì senza fiatare.
Bella la neve ricopre ogni cosa.
Non ti dissi che come la vita
alla fine si arrende
alla pioggia leggera
o ad un timido raggio di sole.
Sulle scale al cessare dicesti
babbo non sciupare quello che è sceso.
E restammo lì nel silenzio,
in un tempo che sembrava infinito.
Ma con i tuoi passi
dentro il bianco incantato
vidi un ombra sul viso.
A me ti voltasti.
Fui sicuro che avevi capito.
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Profilo Autore: Carlo Marconcini  

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Commenti  

Enrico Barigazzi
+1 # Enrico Barigazzi 18-11-2016 12:51
Bella poesia densa di malinconia e nostalgia.....
Giò
+1 # Giò 18-11-2016 23:38
Si, malinconica e triste ma emozionante.
Dal tuo cuore sempre versi sinceri, questa la ragione della loro bellezza.
Ti abbraccio forte, ciao... ^.^
Silvana Montarello
# Silvana Montarello 20-11-2016 17:34
Un tempo infinito ,mi piace moltissimo ciao.

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