impressioni scomposte.
Io che devo unire, per unirmi.
Io che sono gli altri,
diviso dalla carne degli altri.
La mia pelle muta col riflesso delle stagioni,
mutano le sensazioni.
Prigioniero del pensiero,
abito in me celle profonde.
Significati vagano come ombre materiali degli esseri,
vivendo anche al buio.
Non mi resta che restare.
Cerco le soluzioni che non ci sono,
sospeso sui fili di passato,
cullato e intrappolato nella tela dalla natura,
madre immortale, figlia del nulla.
Io che devo unire, per unirmi.
Io che sono gli altri,
diviso dalla carne degli altri.
La mia pelle muta col riflesso delle stagioni,
mutano le sensazioni.
Prigioniero del pensiero,
abito in me celle profonde.
Significati vagano come ombre materiali degli esseri,
vivendo anche al buio.
Non mi resta che restare.
Cerco le soluzioni che non ci sono,
sospeso sui fili di passato,
cullato e intrappolato nella tela dalla natura,
madre immortale, figlia del nulla.
Commenti
con questo tempo che corre troppo in fretta e bruciando, consuma sentimenti, affinità e
quant'altro, allora noi, spesso ci ritiriamo a riccio nel nostro io, ma ciò ci fa sentire isolati
e tristi. Un'introspezion e che mette a nudo l'anima, in versi che ho molto gradito. Un saluto, Grace
il fatto stesso di concepirci porta al dramma che volevo esprimere nella poesia, alla solitudine di ognuno.
io credo che però, che una volta capito questo, si possa trovare la forza per aprirsi e vivere di quello che ci fa stare bene, senza imbattersi in decadimenti di illusioni che senza introspezione ci distruggerebber o.
mi fa piacere che ti sia piaciuta:) un saluto
io che sono gli altri -
parole bellissime, da vivere almeno una volta...
Grazie