[Basta che un rumore, un odore, già uditi o respirati un tempo, lo siano di nuovo, nel passato e insieme nel presente, reali senza essere attuali, ideali senza essere astratti, perché subito l'essenza permanente, e solitamente nascosta, delle cose sia liberata...]
Marcel Proust, À la recherche du temps perdu
Avrei dovuto essere stringa al tempo
in schiere di richiami portarti a me
da un’antica selva d’oriente
e dal sognato, dalle chine aspre
dove ho lasciato un po’ della mia ombra
memoria prossima alla pelle.
Ma sempre qualcosa fugge l’impermanenza:
cosa sei per me? cosa hai fatto agli alberi
le cui gemme dispensano vaghezze di occhi interni?
Autrice delle spine, è questa l’arte
che scioglie balsami di aranci amari
tutto di me si fa apertura,
a piccoli morsi essenza e cura
sommuove il fondo, posa
dove io perfino dal corpo manco.
Commenti
Chapeau
Antonia
Rita
Questa mi è piaciuta troppo. Quindi anche a costo di dire solo: bellissima!
Devo segnalarti il mio apprezzamento.
Carla