Ho imparato a comunicare con te
attraverso i tuoi lunghi silenzi
cercando di rubare gli sguardi sfuggenti
e morivo, per poi rinascere
in quegli attimi crudeli e struggenti.
... Ho imparato a conoscerti allora
nella più totale estraneità...
pensieri di chi eri, e perchè nella
tua dimora, non c'era posto per noi
e per la realtà.
... E se la realtà non ti piaceva
e se nel tuo silenzio eri solo con te
la paura in me allora cresceva
la paura di non riuscire a scavalcare
quel muro, il muro costruito da te.
Quante domande senza risposte
sono rimaste nell' aria e sono ancora lì,
ma adesso non voglio saper niente
e adesso non li cerco, credimi è così.
Nei tuoi occhi io mi perdo
e perdendomi lì, ritrovo me stessa.
Nei tuoi occhi nasce una verità velata
e la mia adesso non è una premessa
giacché tra di noi lei solo è nata.
Aspettai a lungo..troppo, forse l'eternità
per sentire la tua voce, una sola parola
nel buio della mia mente, imploravo la pietà
che si beffava di me lasciandomi sola.
Poi mi abbandonai al piacere di amarti
così come eri, un' anima misteriosa,
mi bastava vicino averti, accarezzarti,
scoprivo nei tuoi occhi il sole
in una giornata piovosa.
Aspettai a lungo...quella che sembrò l'eternità
e nel teatro della vita
come diceva l'ignoranza, non vivevo
un tragico raccontato melodramma,
tu eri, sei, e sarai ... piangevo ...
mio figlio e io
sono nata dentro il suono della Tua
parola...Mamma.
Questa poesia l'ho scritta per mio figlio GIUSEPPE, che oggi ha 7 anni ed è un bambino autistico.Nella vita niente si dà per scontato e niente ci è dovuto.Infatti ho aspettato quasi 6 anni per sentire la parola Mamma.
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