Perdiamo, 
eccome se perdiamo!

Le facce di chi se ne farà una ragione,
tanto di cartucce ne hanno fin troppe.
Piangono, ma le loro modelle
stanno li consoleranno.

La pelle ormai è statua.
Levighi il tuo pianto questa pietra,
ma sia l'unica miscela che plasma il cuore,
Adesso.

Bandiere
Applausi 
Fischi
Canti
Sempre la solita, banale storia
di chi per lavoro cerca l'oro
come gli schiavi di una volta.

Quante volte si perde,
a volte anche la memoria.
Quanti ancora faranno i furbi,
peccati si dimentichino.

C'è sempre e solo un modo a persona
per volare
e non è per sempre.

Piloti automatici
ci portano in salvo
in fondo al dramma,
ignari di una scena finale
o quantomeno del fatto
che il sipario si rialzi per gli applausi.

Impreparati -magari fosse così- anche a questo
e questo farà capo ai sette minuti
dell'occhio che muore.
Agitino allora questa curiosità gli altri,
quelli che ancora son dei sogni.

Studino e cerchino nel passato qualcosa
perché -come normale sarà-
schifati ingiustamente dal loro presente.

E allora gli spalti riecheggiano
col nome di altri
in nome di altri nomi difesi col proprio
fino a dimenticare chi eravamo.
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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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