Sapevan che vivevo su una scrivania,
allora perché avevo le unghie nere?
Forse perché è un lerciume anche la fantasia,
o perché intinte in inchiostri di balere.

Sapevan che salutavo col cappello,
tenuto basso a mendicare gli stolti;
sapevan che non mi piaceva il bello,
il bello era negli sbagli più nascosti.

Quel che non sanno è la cosa più importante,
che sempre sfugge alle loro male lingue.
Non avrò le mani dentro le mutande,
ma una macchia d'olio: quella non si estingue.
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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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