“Disegnami un pettirosso su un ramo, così che io possa ascoltarlo mentre dormo. E quando cesserà il campo nei campi, anch’io deporrò la mia illusione.”
(Emily Dickinson)
Novecento ottanta volte
e il minuto si fa breve, da subito,
per il piccolo pullo del bel pettirosso.
Un volo solo, poi sarà già il tempo
di trovare un ramo stecchito,
di fabbricare un nido
alla dolce sposa,
e di fissare
stupito
i suoi
sei cocchi
bruno-pallido.
Ma quale sussurro?
Ma quale canto nuziale?
Ma quale movimento d’ali?
Lo può capire solo il contadino,
che quei pochi grammi di piume
arruffati e macchiati di sangue
non hanno bisogno di poesia,
quanto di vermi e di insetti:
un po’ d’amore per stare
o il minimo sospetto
di un po’ di neve
per migrare
lontano.
“Il pettirosso prova le ali. Non conosce la via ma si mette in viaggio verso una primavera di cui ha sentito parlare.”
(Emily Dickinson)
Commenti
Sobrietà ed efficacia,un gran bel testo.
ciao :)
charlie
Buona poesia Charlie.
charlie
Io credo che la vera poesia sia ovunque, basta volerla cercare.
Per me anche la breve vita del pettirosso, con le sue tribolazioni, è poesia.
Oppure forse ha ragione chi dice che la poesia esiste solo negli occhi di chi la cerca. Boh?
Buon fine settimana
Charlie