In piena al barbaglìo d'iride azzurra
trabocca la tua luce oltre la sponda
disseta i campi con un balzo d'onda
e un trillo lene ai petali sussurra.
Ma se la nebbia cresce e s’allontana
il viso tuo che la mia fronte incava
mi scotta come terra sotto lava
l’attesa al buio tra la rena in chiana.
Se non è amore che d’aurora estasia
e mucido s’ammorba nel declino
solo furore per antonomasia
s’adorna ritto dallo specchio chino.
Tu sola chiave sei di quel lucchetto
sì che ritorni l’acqua nel suo letto.
trabocca la tua luce oltre la sponda
disseta i campi con un balzo d'onda
e un trillo lene ai petali sussurra.
Ma se la nebbia cresce e s’allontana
il viso tuo che la mia fronte incava
mi scotta come terra sotto lava
l’attesa al buio tra la rena in chiana.
Se non è amore che d’aurora estasia
e mucido s’ammorba nel declino
solo furore per antonomasia
s’adorna ritto dallo specchio chino.
Tu sola chiave sei di quel lucchetto
sì che ritorni l’acqua nel suo letto.
Commenti
Appare una visione personale e intima di ciò che appartiene o s'anela.
Femminile balzo al sentimento che inonda l'animo.
Animo che segue l'evoluzione e passa dalla visione a uno stato quasi di tormento.
Svanisce nel soffuso ciò che prima aveva illuso.
Forse ci si sente vecchi, se non fosse per quel furore che il pensare richiama e che poi mestamente s'addorme nel ritmo musicale e dolce della metrica.
Arte del poetare, vera arte aggiungo.
Quando tu mi sei vicina, la luce dei tuoi occhi si estende tutto intorno, emana una felicità di cui godono anche tutti coloro che mi sono accanto e anche la natura sembra beneficiarne, come un fiume in piena che esonda e trabocca oltre gli argini, dissetando i campi e come una musica dolce - lene - che sembra sussurrare ai fiori. Ma quando t’allontani (... s'allontana il viso tuo) da me (dalla mia fronte incavata, segnata dal tuo esistere) è come se scendesse tutto intorno una nebbia, pian piano sempre più fitta (cresce). Tutto il paesaggio intorno sembra bruciare (come la terra su cui si stende la lava di un vulcano) e nell'attesa del tuo ritorno, della tua riapparizione, ho l'impressione di essere immobilizzato al buio nella sabbia di una palude.
Se non si tratta di amore, che al suo nascere esalta ed estasia gli amanti e al suo morire diventa invece un acquitrino in cui gli stessi sguazzano disgustati, non può trattarsi che di furore, che è la conseguenza della pazzia per amore, che sembra conservare un bell'aspetto esteriore (ritto). Ma l’inclinazione dello specchio (chino) in contrasto con la figura ritta che si rifrange, tradisce la dissimulazione di un travaglio interiore.
Quindi, felicità e sofferenza insieme sono ciò che dona l'amore, e tu sei (possiedi) la chiave di tutto questo, di quel lucchetto che mi tiene imprigionato donandomi alternativament e o simultaneamente gioia e dolore. Ciò vuol dire che mi puoi anche liberare, ma se lo fai non mi liberi solo dalla sofferenza, ma anche dalla gioia e tutto ritorna alla sua normalità...(sì che ritorni l'acqua nel suo letto) – nel letto di quel fiume ....di luce ....che l'amore aveva fatto prima esondare e che ora trasforma in uno stagno acquitrinoso.