Ti cercherò prima la prossima volta
chiederò l’indirizzo a una cometa in viaggio
per l’universo o cercami tu, quale sia il pianeta
da abitare con le nostre anime nude.
Nel frattempo, di fiati e overdose
di caldi contatti riempiamo le giornate
e svuotiamo vene e arterie dallo sporco
di ogni rinuncia. Perché è con l’arco
della complicità e frecce scagliate
al bersaglio grosso che le spose
deluse torneranno in libertà nella palude
del quotidiano, un raggio di sole in omaggio
ai confini del silenzio della pineta,
quando dei fiumi navigheremo ogni letto e delta.
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Un caro saluto