Linea di fata
Ardo d’etere quando nell’aria ti trovo
rovo di spine levigate, in seno tuo nutrice eterna
approdo alle rive ove giace il mio battello che tu saccente custode preservi
ristoratrice eccelsa, esprimi nei silenzi d’autore la parte più vera di te
io, incurante del tempo mi perdo nell’onirico regno e nell’impeccabilità dell’istante immortale
che va oltre l’esperienza caduca di una tridimensionalità sterile...
puerile a volte tuttavia ingenuo, godo nell’estasi effimera di piccolezze magistrali
l’osservazione dei tuoi occhi che come oracoli narranti mi seducono e portano via…
sicuro sempre come un fanciullo tra le amorevoli braccia della madre
so di certo che tornerò indietro da qualunque viaggio
ben sapendo che il battello ancorato nella baia del tuo esistere
sarà sempre li pronto a navigare ancora
tra le acque dei nostri desideri inespressi
nel campo delle infinite possibilità.