Nella pinacoteca degli addii
fummo steli recisi,
astrattismo pronominale
d’alcolico bacio,
pianto germinato d’ellissi
sulla punteggiatura degli innamorati.
Ed un valzer di sguardi
ci sorprese sull’uscio di una storia
come naufraghi senza passato
ceduti alla battigia d’un batticuore
ed il silenzio fu poesia sulle labbra,
distico d’amore scisso
in parentesi d’infinito.
Ed ancor desiderammo
un gioco di lune e respiri,
scrivanie d’emozioni,
abbracci di noi affaccendati
in un intimo domani,
amor,
vestimi d’attimi ed auror,
sarò sogno sul tuo petto
in questo fragile chiaror.
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