Cento sono i voli
e mille petali cadono sull'acqua
Dormi mia musa
Arpa e violini
Cantano di te
E neri corvi parlano nelle foreste
E suoni stridono nel calvario dei versi
Dormi ancora Hydrusa
che del tuo nome non possono avere
Che dal tuo sonno non possono bere
Che dalle tue labbra non ricevono amore
Non sanno
Non v'è ingresso nel giardino delle orchidee nere
Nessuna porta
Nessuna uscita
Dormi dolce mia musa
nell'incanto del mio scrivere
nel sangue delle foglie di pietra
nella danza dei pupazzi di latta
nelle vie del sentiero delle libellule nere
Dormi acqua che irrighi i miei pianti
Nella notte delle poesia
Nelle note dei venti del nord
Lascia il tuo corso irruente
e nell'estasi del sogno
abbraccia me
tuo eterno amante.
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Profilo Autore: Giancarlo Gravili  

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