In questa notte che tosta m’insegue
quasi un esperto ladro fossi adesso,
io chiedo aiuto a Dio e ad altri
chiamando i loro nomi all'infinito.

Mi tocco il viso - lo sento liscio -
e poi i capelli - moltiplicati a vista -
e gli occhi spalanco a dismisura
per non indurli al precoce sonno.

Nel buio rido, faccio fesso il buio
e una luce quasi sempre uguale
si mette in mezzo tra le mie paure
e mi ubriaca, mi colora e dura!

Con un così fausto soccorso
riporto indietro, quasi a spasso,
il tempo che nel tempo mi divora.
Il mio letto lo sto chiamando treno.

Sono un vigliacco o non so che cosa,
domani ristrapperò un senso alla vita,
solo che adesso in questa lunga corsa
io so di non rimproverarmi affatto.

D’improvviso divento piccolo…
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Profilo Autore: Aurelio Zucchi*   Sostenitore del Club Poetico dal 04-03-2020

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Commenti  

Henry Lee*
+1 # Henry Lee* 05-06-2019 07:56
Una meraviglia!!! Un'emozione dal primo all'ultimo verso, grazie Aurelio per impreziosirmi sempre. Un abbraccio. HL.
Silvana Montarello
# Silvana Montarello 20-06-2019 20:06
Ho trovato un altro Autore e amico che condivide con me che leggerti è emozionante, grazie ancora una volta.

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