Abiti ancora nelle piogge del silenzio?
L’anima mia rincasa dai tuoi sensi,
s’accende in pentagrammi di giglio
e sei quel pomeriggio dimenticato
in spremute d’orizzonte,
quel compleanno di giuste parole
abitato dai naufragi del cuore.
Cielo scalzo di ricordi
s’annoda ai miei occhi
come furto di un respiro,
come grammatica labiale
d’un bozzolo d’eco:
son solo io a lacrimar
sul mio tempo perduto,
su un battito di neve
che ferma l’infinito.