Mi assento dai giorni
come crisalide inesperta
dal suo bozzolo infecondo
e mordo naufragi d’anima
taciuti alle narrative del dolore,
licenzio gli spettacoli del mondo
dal vuoto delle mie prigioni.
Non abito più con me stessa
in questo scarabocchio di solitudine
che diversa mi etichetta,
ora gioco ad anagrammar
il silenzio delle mie paure,
vesto di poesia il mio fragile io
e nulla spoglierà il battito di un cuor,
neppure questa mente buia
affaccendata d’illusioni.
Commenti