Vorrei sciupare la linea imperfetta

del silenzio dei tuoi inverni,

nevicar di nostalgia

sui tuoi fianchi spenti

come pane lunare,

naufragio d’un dolce dolore,

briciole di luce a carezzar

un campo di cotone.

 

Amor mio, son io il poeta

del diario dei tuoi occhi,

acrobata su funi di stelle

sciupate da un violino di grano

e migrerò sul tuo cuor di rugiada

come scribacchino d’un tramonto

ferito dal silenzio dei tuoi baci.

 

Confezionerò compleanni d’amore,

accenderò le lacrime dei tuoi passi

come scenografie d’anima mia

a danzar fra timidi girasoli.

 

L’abaco dei giorni imperlerà la sera

come le risa ubriache degli amanti

ed anche il cielo ubbidirà

al battito del nostro amor,

lettera all’infinito che parla di noi.

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Profilo Autore: rosa dei venti  

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