Intanto preparo un caffè mentre il mondo fuori s'appresta a dormire, in questa piovosa sera, dalle sfumature malinconiche, che pare voler dare messaggi all'umanità ,
oramai sopraffatta da inutili corse verso le fogne dell' omologazione.
Una colata di pensieri nella solitudine di chi non ti capisce, dalle viscide parole pronunciate con i denti stretti, dai falsi miti e dalle mode che ci tengono per mano, per mostrare a tutti i costi la nostra infallibile perfezione.
E poi i ricordi tornano vivi, essi sono felini dai passi silenziosi, e aspettano abili una tua debolezza, pronti a divorarti ed a ricordarti quello che eri, e il mondo in cui eri, e quello che vivevi;
E qui, di fronte alla pioggia che scroscia, mi commuovo e sorrido, pensando a quello che avrei potuto fare e non ho fatto, ma anche a quello che sono riuscito a fare , inabile di strumenti, sacrifici invisibili mascherati da un orgoglio regale, e non chiedo niente più a me stesso, se non quell' ultimo salto nel ponte della completezza.
Intanto, bevo il caffè in questa sera, limbo delle anime incomprese, nuovi desideri fioriscono, abbracciare sconosciuti di altre terre, remare fino allo sfinimento nelle acque del diverso, correre sotto pioggie straniere, spiegare le vele della propria coscienza e lasciarsi trasportare ,senza troppe paure, da queste breve esistenza e abbandonare con fermezza il marchio tentatore dell' indifferenza.
Ho finito il caffè, fra poche ore, quando il sipario delle verità calerà , ritornerò camaleonte in mezzo al mondo indossando una maschera di argilla.
Un altro giorno è gia passato, é sera, rientro a casa e intanto preparo il caffè con la promessa che prima o poi attraverserò quel ponte che sembra essere sempre più vicino, forse pochi sono riusciti ad attraversarlo, a me basta che io sia già nella stessa strada che sto percorrendo.
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