Alla fine di una grande fiera
vi è un banco che prima non c’era.
Tutti di corsa a caccia di doni
tanti e vari i regali da fare
è quasi festa del Santo Natale.
Nè dolci nè addobbi o sfavillanti luminarie,
esposti in bella vista su tale bancarella,
bensì grandi scatole e pacchettini,
dalle forme più svariate.
Neanche vende la sua merce
quel commesso dietro il banco,
ma tutto quel che c’è, è garantito,
tutto sarà gratuito, tutto regalato.
Ognun si affretta a scegliere, così,
la più gradita scatolina,
la mano lesta, afferra quella più pesante,
sperando di trovare proprio lì,
un dono più importante.
In fondo, ultimo della fila,
appoggiato al suo bastone,
un anziano triste e solo,
anch’egli in attesa sta del suo pacchetto.
L’ultimo, è risaputo, tanta scelta non avrà,
una scatola schiacciata, misera e sbiadita,
per certo a lui toccherà.
Presa tra le mani, com’è grande la sorpresa,
leggera come piuma e tanto calda e profumata…
L’ora è giunta ormai, si aprono quei doni
ma grande delusione sul volto di ciascuno,
in essi solo il vuoto, il nulla, il buio,
ancor più bui e vuoti quelli tanto pesanti,
creduti più importanti.
Ciascuno dentro tuffa lo sguardo
e tra le trame della storia,
mente e cuore si mettono a frugare.
Ogni pensiero come foto di un ricordo
si muta in viva e nuda verità.
Giorni vuoti, non vissuti,
perduti ormai, colmi solo
di odio, violenza e morte,
tempo distrutto che mai potrà tornare.
Quanto è triste ora ogni presente.
Pesante allor quel pacco tra le mani,
seppur vuoto, perché ha il peso del dolore…
E’ dal pacchetto dell’ultimo uomo,
ahimè, sebbene dai colori sbiaditi,
che sorpresa! E' da lì che del Natale,
nasce tutta la fragranza.
Un Natale di bontà, misericordia e amore.
Un Natale di Suoni, colori, nenie e profumi…
Quel Natale degli antichi sentimenti,
genuino, al profumo di cannella,
che viaggiava forte nell’aria
inondando le vie addobbate di poco
e tutti profondamente felici
delle misere ricchezze.
Quel profumo di cannella,
che, tra le pieghe del cuore,
risvegliava il vero senso della festa,
parlando d’amore.
vi è un banco che prima non c’era.
Tutti di corsa a caccia di doni
tanti e vari i regali da fare
è quasi festa del Santo Natale.
Nè dolci nè addobbi o sfavillanti luminarie,
esposti in bella vista su tale bancarella,
bensì grandi scatole e pacchettini,
dalle forme più svariate.
Neanche vende la sua merce
quel commesso dietro il banco,
ma tutto quel che c’è, è garantito,
tutto sarà gratuito, tutto regalato.
Ognun si affretta a scegliere, così,
la più gradita scatolina,
la mano lesta, afferra quella più pesante,
sperando di trovare proprio lì,
un dono più importante.
In fondo, ultimo della fila,
appoggiato al suo bastone,
un anziano triste e solo,
anch’egli in attesa sta del suo pacchetto.
L’ultimo, è risaputo, tanta scelta non avrà,
una scatola schiacciata, misera e sbiadita,
per certo a lui toccherà.
Presa tra le mani, com’è grande la sorpresa,
leggera come piuma e tanto calda e profumata…
L’ora è giunta ormai, si aprono quei doni
ma grande delusione sul volto di ciascuno,
in essi solo il vuoto, il nulla, il buio,
ancor più bui e vuoti quelli tanto pesanti,
creduti più importanti.
Ciascuno dentro tuffa lo sguardo
e tra le trame della storia,
mente e cuore si mettono a frugare.
Ogni pensiero come foto di un ricordo
si muta in viva e nuda verità.
Giorni vuoti, non vissuti,
perduti ormai, colmi solo
di odio, violenza e morte,
tempo distrutto che mai potrà tornare.
Quanto è triste ora ogni presente.
Pesante allor quel pacco tra le mani,
seppur vuoto, perché ha il peso del dolore…
E’ dal pacchetto dell’ultimo uomo,
ahimè, sebbene dai colori sbiaditi,
che sorpresa! E' da lì che del Natale,
nasce tutta la fragranza.
Un Natale di bontà, misericordia e amore.
Un Natale di Suoni, colori, nenie e profumi…
Quel Natale degli antichi sentimenti,
genuino, al profumo di cannella,
che viaggiava forte nell’aria
inondando le vie addobbate di poco
e tutti profondamente felici
delle misere ricchezze.
Quel profumo di cannella,
che, tra le pieghe del cuore,
risvegliava il vero senso della festa,
parlando d’amore.
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Bella mi è piaciuta
Dolce notte