...Poi, si fermò un istante il mondo
ti chiese di rincorrere un treno
che portava lontano, lontano...
Per te,
era un principe e ti prese per mano
lui, lui prese, i tuoi occhi per mano...
Fu un sogno...
Fu sogno lunghissimo di carrozze e cavalli,
e di feste bellissime in mille castelli...
poi, furono stelle che sfuggirono al tempo
scappando in un attimo, quasi fosse vento.
E poi,
poi sola restasti tu, col tuo ventre
da accarezzare e difendere,
e tutto ciò io lo so, avvenne mentre
lui scomparve da un sogno...
ancora tutto da spendere.
E passarono due stagioni
poi, alla terza fiorì
il più bello dei fiori
fragola, fragola e panna
e fu così,
che tu fosti mamma.
Eri bimba e le bambole
le volevi per gioco,
crescere un vero bambino
non è cosa da poco...
Perché,
sedici anni son pochi
per assegnare " d'ufficio"
una madre ad un bimbo
senza che sia un sacrificio...
E cullavi e allattavi
e allattavi e cullavi
mentre sopra il tuo viso
il fondotinta rigavi
senza più alcun sorriso...
Figlia,
con un bimbo da crescere
e maschere per non morire
sovrapposte al tuo viso,
come chi cerca ancora,
per giocare un cortile:
pezzo di Paradiso.
Bimba troppo presto alla vita
donna senza esserlo ancora,
e un'infanzia svanita
per il gioco di un'ora...
Oggi tu,
viso d'angelo
e due braccia da mamma
con, negli occhi, il tuo cucciolo:
tutto fragola e panna.
Lui, un cucciolo
tutto fragola e panna...
Commenti
raccontata poeticamente bene!
Piaciuta molto