Riva sbavata dolce pietà innocente
ai bordi del margine ricucito d’esistente
chiudi silenziosa pietra le buche amate
impaziente orlatura naufraga imponente
incidi le memorie dall’impazzito calco
espianto d’infanzie dentro l'arido solco
e nutri tuo malgrado il suolo vero mostro.
Ti ostini a urlare insofferente
smettendo di capire
ladra meditabonda sei lista senza lente
e ti allontani lasciandomi vertigine
soffocata di pianto , esile propaggine
sollevata di labbra con le parole al cuore
piangente mondo di solitario sole
rovinoso indifferente tenero languore
ritrovato morto tra il mio cielo e il tuo dolore.
Commenti
Mi piace molto quel /ti ostini.../.
Bella tutta la poesia, in stile ovviamente Chiariello.
Un saluto
MELANCOLIE(Peppino di Capri.)
Melancolie in settembre,
dicevi tu non m'ami più
e fu così che in settembre
il sorriso tuo finì.
Fotografie forse un po' ingiallite
come le foglie che gia son cadute.
Solo un ricordo forse un po' sfocato
è tutto quello che mi resta di te.
Melancolie in settembre,
ti chiedevo quando tornerai,
non m'aspettar in settembre
quest'è l'ultimo per me
Solo un ricordo forse un po' sfocato
è tutto quello che mi resta di te.
Melancolie in settembre!
LIETA GIORNATA.
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