Vane le ali di carne
per chi sa che essa
è misera davanti all'infinito
pelle destinata ad avvizzire
come un petalo
e piume caduche
Il destino perfino delle aquile
il mio volo inizia dalle viscere
di un sogno che si guadagna
palmo a palmo il cielo
non senza dolore e sforzo
il mio decollo nel cuore del divino
è frutto di espiazione
un amplesso con l'immenso
per chi sa che essa
è misera davanti all'infinito
pelle destinata ad avvizzire
come un petalo
e piume caduche
Il destino perfino delle aquile
il mio volo inizia dalle viscere
di un sogno che si guadagna
palmo a palmo il cielo
non senza dolore e sforzo
il mio decollo nel cuore del divino
è frutto di espiazione
un amplesso con l'immenso
Commenti
Hai saputo mischiare sacro e profano
per arrivare a descrivere
con precisione e forza
cosa vuol dire elevarsi
sotto qualunque punto di vista,
sia fisico, che spirituale, o mentale.
Perché l'atto stesso del miglioramento
ha un bisogno costante di sacrifici.
Una poesia magnifica.
A presto.
che abbraccia l'universo e forse più, in un donarsi pregno di sforzi e di partecipazione. Plauso e stelle!
Ciao Sabyr.
kissini
Complimenti all'autrice.
Un saluto da Ibla.
e dunque aggiungo il mio plauso a quello di chi mi precede.
Apprezzo molto la chiusa che stringe il campo all'immenso.
"M'illumino d'immenso " canta Ungaretti, lasciando alla nostra mente di immaginare la luce che proviene dall'immenso.
Qualcuno pensa a un Dio, altri si accontentano di un principio impersonale che governa il tutto di cui facciamo parte.
in un caso o nell'altro occorre sacrificare qualcosa di noi stessi per poter godere di questo abbraccio.
ciao, molto bella