Rincorsi azzurro e nero
Spiagge e coralli.
Il vento sorrise al mio saluto,
il mare freddo e tranquillo
si scosse dal torpore.
Aprii le porte dei sogni al futuro,
nel sangue e nelle lacrime
nacqui e d'esse mi nutrii,
come fonte disseta deserti.
Deserta rimase l'anima
e io divenni refolo di pensiero,
brace spenta d'acceso fuoco.
Nel falso tempo mi tuffai
nuotando nelle acque perigliose
delle innocenze.
Mi chiamai nell'eco del perduto canto,
mai risposta trovai.
Scrissi di me sulle battigie d'aprile,
nei segreti appesi a ragnatele dimenticate,
nelle bianche sabbie delle passioni.
Morii infine,
per rinasce nel mio terminato agosto
e fu vita da allora,
vita da poeta.
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