Dai corridoi oscuri e bagnati
del tuo cuore,
dalle tue prigioni
impregnate di schiavitù,
dai tuoi occhi in ombra
la luce sempre fuggiva
perché il tuo buio non era fisico
e lei lo sapeva.
Era quel buio che nessun sole
osa penetrare
così maligno da diventare
macchia e cancro
nelle viscere dell'essere.
Così ostinato da chiudere
ogni minimo sentore di spiraglio.
Dal tuo pozzo di angoscia
la luce sempre fuggiva
richiamata verso l'alto.
Non fu il giorno a invocare pietà per te.
Fu assurdamente la notte.
Perfino lei sapeva
di dover concedere una tregua,
di dover aprire un pallido varco all'alba.
Alla tua alba.
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