La rabbia repressa
nei lustri passati
stagione dopo stagione
avevo imprigionato
in corridoi di filo spinato
Condannata senza processo
carcerata per errore
in giudizio
Il tutto viveva nell'anima mia
che persa vagava
dove ancora non so,
muta urlavo il dolore
lasciavo tracce insanguinate
da nessuno capite
Le spine mi stringevano la gola
sentivo che non era
il mo tempo per morire,
strappai a nude mani
quel filo maledetto
a morsi mi aprii un varco
lacerai la pelle
le labbra
e rinacqui una seconda volta
come amazzone guerriera
pronta a combattere
per non cadere più
*****
Modulato va questo sentimento
come una musica,
esente da note troppo alte
stonate, marcate
ma il cuore ora libero
da voce alle sensazioni
che più non reprimo
E dalla bocca fuggono
parole appuntite
frecce avvelenate, feriscono
involontarie, impulsive
anche chi ami
Nell'attimo stesso
le labbra mordi
a stillare sangue
come boomerang
tornano a te, e quanto fan male
Non servono lacrime
non giovano scuse
solo l'amore immenso e vero
come vive in noi,
tu che della mia vita
sei l'essenza
riportare può la pace
di un'alba nuova
Commenti
Franco modulazioni nel senso di cambiamenti, di sensazioni diverse come se il cuore fosse la nostra voce e va modulata senza troppa rabbia e senza chiuderlo a ricccio .... grazie buona poesia ad entrambi ....