Ho pianto
per non ricordare
mentre il tuo volto
s’accinge sul mio
per non morire.
Libero l’anima sepolta
in un passato fuori dal mondo
tra macerie, rocce
di un tempo
che non mi appartiene.
Ascolto melodie in questo essere
che trascina il corpo
su passi oramai affannati
e stanche gambe
in un lento andare
sento abbandonare in me
l’essenza
di rughe sepolte e scarnite
nel viso
mentre tutto muore
lasciandomi un sospiro
sul viso.
per non ricordare
mentre il tuo volto
s’accinge sul mio
per non morire.
Libero l’anima sepolta
in un passato fuori dal mondo
tra macerie, rocce
di un tempo
che non mi appartiene.
Ascolto melodie in questo essere
che trascina il corpo
su passi oramai affannati
e stanche gambe
in un lento andare
sento abbandonare in me
l’essenza
di rughe sepolte e scarnite
nel viso
mentre tutto muore
lasciandomi un sospiro
sul viso.
Commenti
Ricorda per alcuni aspetti l'andare petrarchesco. Un'opera che mi coinvolge nel suo pessimismo e nella visione di un vissuto che diviene corporeità.Tutt o è personificazion e di ciò che abbiamo amato.
Un testo pregevole.
Leggevo che per elaborare il lutto di una perdita, di qualunque natura essa sia, occorre indicativamente un anno, personalmente penso che ne occorrano due anche tre, dipende poi dal carattere di ognuno, dalla soggettività.
Questa poesia fa un'analisi dei dolorosi sentimenti che si provano, dei solchi che il dolore incide nell'anima e sul volto. Lo fa in modo sobrio, in uno stile che non mi appartiene, ma, a parte qualche inversione, la trovo gradevole.
Cordialmente
An.
Tutto ciò che intercorre tra un sospiro ed un altro è storia di allegria, travaglio, difficoltà e dolore insieme in un misto che non dà sapore gradevole, ma che è la minestra che tutti i giorni si trova nel nostro piatto.
Un saluto è sempre difficile da sostenere, ogni fine è sempre un lutto.
Permettimi, carissimo Enzo, di far mio questo viaggio in questo giorno che è anniversario di un mio dolore grande.
Abbraccio di cuore