insieme all'Inverno
e a quest'aria gelida
ascoltando ancora i mille volti
cangianti del cielo,
come le tue parole.
Verrai a cercami e
quando verrai non mi troverai
se non dentro ad un'altra Primavera
vestita di pagine fiorite,
di albe e tramonti,
di rose e margherite e avrò infiniti abbracci del mare.
Dea di un'essenza di
acqua e sale che non andrà più via.
Tempeste di battiti e sospiri
galleggiano lontani e sparsi
senza meta
senza vita
sbiaditi e rinsecchiti
come vecchi piccoli arbusti
poi lasciati a riva
dalla vivace marea
che ora
richiama dolcemente le onde
assopite
nella calma del giorno seguente
Che fine hai fatto?
Terra arida, ormai
e silenziosa
avvelenata da troppe menzogne
infestata da grovigli di rovi
e neanche un piccolo rivolo
riesce a dissetare e destare
questo spazio infinito
che echeggia di vuoto
Cuore svegliati
da questo letargo
torna a danzare nel vento
nel sole giallo e caldo
brilla ancora
tra luci di vivide stelle
respira ancora
profumi di piccole gioie
abbraccia festoso
anima e mente
Torna
torna presto
perchè
non sento più niente
Ti sento e stropiccio
i miei versi
nel riverbero di virgole e sbuffi
ancora tra punti d' inchiostro
mio è il pensare di te.
Del tuo parlare s'appende il cielo
quando è Agosto e s'agogna la pioggia.
Ma scivola ormai questa memoria
nel freddo del mio cuore
e spettina i miei Natali.
Intessuto e ricamato
dai pensieri
rimani caldo di voce
in quel posto ad incastro
chiamato ieri.
Ventosità e spensieratezza
riempiono il vento
di rosso e di delicatezza
come "I Papaveri" di Monet
stanno i miei pensieri.
C'è il cielo azzurro
di nuvole bordate giallo oro
e i papaveri stanno sul ciglio di un campo
e nella memoria di qualcuno,
dove l'aria è fresca e ne agita
il fragile rossore
che spicca proprio li ,
in mezzo a quel campo verde in fiore
come un docile amore.
Guardo e non tocco
perchè non cadano i petali
da quel fragile stelo
protetti da ogni declivio e dal vento
che non osa tacere.
Sotto ad un parasole
che solo si può amare
fisso quel momento pieno del suo dare.....
Tra l'erba verde incolta
e qualche margherita
passeggio serena e
riprendo vita.
rosso
scoppiettante.
Indispensabile
a far sparire
i brividi del corpo.
Danno calore
le fiamme
del camino.
Pensavi
di essere
importante.
Ma in realtà
non sei niente
non sei nessuno.
Ti consumi
rimani solo
cenere.
Un residuo
uno scarto
da buttare via.
Grigia
come il nulla
emana calore.
Quel fuoco scoppiettante
ridotto solo a della povera
ed inutile cenere.
Adesso inonderà
la terra ravvivandola
almeno a qualcosa servirà.
E ti domandi
cosa ti manca?
Ora che è tempo
di acqua cristallina,
di aria pura , di pioggia e di bruma,
è tempo di silenzi nascosti ,
di campi sperduti,
è tempo di fumi e
di profumi ,
di pane caldo e di brace.
Un gesto ha i suoi rumori
la sera i suoi colori.
Non chiederti al risveglio
cosa ti manca.
Gli azzurri spogli
stropicciati sulla neve
dimenticano il tempo....
.....Ed io non sono il vento.
Ho attaccato un chiodo sul muro
vicino all'ombra della mia coscienza
e lì ho appeso il mio cuore
per vederlo sanguinare
come un agnello sacrificale
tra i grumi delle parole.
Ho attaccato un chiodo nel cielo
vicino alla luce delle stelle
e lì ho appeso il mio sapere
per vederlo fluire
sull'immagine di Dio
che offusca la Passione
di una croce nella gola.
Ho attaccato un chiodo sul marmo
vicino al bacio di mia madre
e lì ho appeso i miei ricordi
per vederli urlare
come un lupo tra i cespugli
che non trova più la tana
e sbava odori sconosciuti.
E infine ho attaccato un chiodo nell'aria
vicino al battito d'amore
e lì ho appeso i miei momenti
per vederli sciogliere nel sole
coprirmi gli occhi dei frammenti
e poi allontanarmi, definitivamente
da questo vagare e perlustrare
sentieri che portano verso il niente.
questo mattino
dietro i vetri sgocciolanti
di triste natura
ma addolcisce l'attimo
l'emolliente fragranza
di caffè
amalgamata al dolce
sapore della frolla
Ascolto, assorta
il fragore di questa orchestra
acqua e vento
in simbiotico concerto
e la solita tiritera
di concetti e sospiri
danza tra il respiro e il battito
Poi nasce un sorriso
e mi preparo a camminare
oltre questo delirare
c'è un barlume
non lontano
che a passo celere
investe incalzante
e lascia indietro
questo tempo da funerale
di sentire, ascoltare
di vedere l'azzurro che travolge
scompiglia i capelli e sconvolge
l'amara mia realtà;
mi sento come un albero senza foglie
ho radici lunghe come ventose
che mi tengono piantato
su un prato di rose.
Eppure sento agitare le ali
e vorrei staccarmi da questa terra
da pensieri annegati
in un mare di madreperla
nei ritmi del cuore
che come in una danza
perdono il passo
nell'indugio e nel collasso
tra coraggio e amore.
Vorrei che queste spine
impiantate nel viaggio del destino
non siano le corone
ma la salvezza
per arrivare un giorno
a toccare la luna
e le stelle di Dio
nella notte più scura.
Per adesso vivo
in questo piano inclinato
e vedo scivolare il mio io
dentro un vulcano
dove brucia il tempo
nel cratere di un sogno
ai confini tra me e la verità.
E' un'aquilone
oggi il mio pensiero
edenico giardino incantato
volante e colorato.
Verso i campi sospinto dal vento e
aggrappato ad un filo stretto
che alberga la tua mano
in un turbamento,
per poi librarsi
tra intrecci di foglie
dentro ad un cielo terso
e perdersi
al di là dei sogni
volteggiando il mare
in un volo libero
verso il sole e la volta celeste...
Poemetto
Quando la miseria diventa vigliaccheria
l’anima dei puri si incatena …
Si inginocchia e prega
per aver subito le ingiurie dallo schifo .
Ho visto le lacrime diventare pietra !
Le gocce d’acqua scivolare sulla neve ,
sulla terra arida l’ignominia dilagare ;
una disumanità di solo tornaconto .
Oh cielo dei beati stolti !
Guarisci me da questa piaga ,
fa che nel regno dei morti viva ;
nelle notti frivole , abbia il cuore da buffone .
Tu misera donna che l’amore elogi !
Il poco di buono in te resta ,
regali le ricche delusioni ;
ai poveri creduli ,
finché sei bella , finché lo puoi .
Ho visto la miseria su tanti volti !
Abortire la poca fede …
dare in pasto il peccato veniale
al misero che mendica amore .
Ricordo la fanciullezza spensierata e gaia !
la indossai con orgoglio ,
ero pieno di gloria e vita ;
ero un giovane pieno di fiducia .
Tutto si è perso nel nulla !
Tutto è apparenza …
mai nessuno ne capirà il senso
di ciò che siamo , lo rinneghiamo .
Ho visto il vile diventare onesto ,
il ladro diventare giustiziere ,
l’amante confessarsi al confessionale
con disinvoltura farsi il segno della croce .
Oh ,tu pietà d’ogni gesto e credo ,
tu sole che nelle ombre vivi ,
dai luce perpetua al focolare ;
all’amara realtà che si finge vera .
Ho visto volare i miei anni !
Come in un film di sole due ore ,
passarmi davanti la fretta dei giorni :
senza accorgermi dell’artefatto mondo .
Appare
tra i vetri appannati
il tuo sorriso,
con le dita affusolate
disegno i tratti decisi
e immagino il tuo profumo
carico di significato,
d' acqua e sale ,
oleato , edenico ,
senza aromi arroventati,
solo brezza di mare
che solleva lo spirito
e accarezza i miei versi pacati
d'essenza d'incenso
e di preghiera.