La tempesta fuori imperversa
Le sue liquide gemme ricadono
Nell'immenso ventre rigido
Del verde mare di pesci e navi
Del cielo di diamanti
Dell'enorme carcassa umana
Tempesta
Imbevimi del tuo liquore insapore
Bagna il mio capo
Porgimi il battesimo di Natura
Posa il fiore dai petali di ere
Rendi vivi gli occhi smorti, persi
Tempesta
Non sei mia madre
Non sei mia madre
Sei l'asciutta amigdala di vetro
In cui il mio animo trova sconforto
Sì, tempesta, apri le tue ali blu
Sulla mia schiena stanca
Sì, tempesta, consegnami la Morte
Su un catino di pietra austera
La mia compagine se ne farà giogo
Sì, tempesta, libera questi
Dalla smunta magrezza
L'inno si dipana
Lento come la risacca, nudo
Gelido, come il pugno della pioggia
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