Trovandomi fianco a fianco con l’autunno,
sembra che parte della vita abbia
intenzioni di abbandonarmi, e per prendermi in castagna,
chiuda i suoi cancelli anche al sole,
alquanto trascurata la sua aria,
mi è mancato il coraggio
sin dal suo arrivo di alzarmi
per andare ad abbracciarlo per darle il benvenuto!!
Sino al suo arrivo, stavo in spiaggia,
gli occhi abituati a splendidi azzurri paesaggi,
desideravo tanto affittare
una barriera invalicabile per continuare a respirare
la stessa aria tiepida di fine estate,
lo zucchero del sole che ha sempre sorriso compiaciuto
nel vedermi piacevolmente felice, mi sono tuffato
per l’ultima volta, ma non avrei
mai voluto abbandonare niente di quel mondo,
senza molti giri di parole l’autunno,
tutto sta cambiando!!
E un senso di imminente apocalisse
Serpeggia sordamente
Questa terra non è la nostra serra
Dove un tempo pioveva
ed è dolce il sì cortese che chiama
spinge fuori dal contesto un uovo
e azzurra la processione che ama
ed è ancora fiaccola verace ed emozione
quel dolce sì cortese che tanto piglia
e rende dei due uno in un soleone
che tramuta il mondo - lo tien in briglia
sembra perspicace e quell'intimo Sole
rende agli uomini calor e pace
un sì cortese che giace
come un canto suonato dal balcone
un favor è l'amore una amicizia con un fiore
un guardar le stelle mentre si tace
Di latte hai bagnato la terra
Nei microbi mondi sotto i miei piedi
Dolcemente l'etra in cui siedi
Loda riverente la cicala
"La Luna brucia!"
"È lava, ci cola addosso!"
Poiché l'occhio del cielo
È diventato rosso
Luna amata, vergine satellite
Chi ti ha cucito quest'abito di fiamma?
Quale sarto ti ha fatto abbellite
Tendimi la mano, scendi, mia bella
e non è ancora primavera -
si incontrano teneri amanti
sul far tiepido della sera.
Tutto il mondo si affatica
e campestre lascia i suoi nidi lontani:
la poiana e il tenue ermellino
e si liberano nei campi i fagiani!
Sembra estate ma nemmeno inverno...
Il gennaio triste dei merli
che gridano dal cielo un miserere:
<Non sbocciano i fiori,
bensì raminghi germogli>>.
Questi umidi cieli
Come suoli di battaglia pestati dai cavalli
I suoni degli uccelli
Soli e tremanti
Coperti son dagli ululati dei venti
A nulla, pioggia, il tuo tocco lieve serve
Se la terra trema al terrore del tuono
Che corra il corvo pellegrino alle selve
Ma le fronde piangenti non saran riparo buono
Ed eccola lì, languida
Lieve luce all'orizzonte
Sparisce nella nebbia
E nei lampi si confonde
Ultimo sospiro che giace
E poi si spegne
Tra i ghiacci scroscianti
E una nebulosa pace
la costellazione
appare,
brilla Orione
sulla fredda
pietra, pronta
a scaldare
lo spettacolo,
grande, tra
i più grandi.
Stendardi
di parole
armoniosamente
stese
come fossero
tovaglie profumate
ad asciugare
al fresco vento,
contemplate
quasi misticamente
dal sole che
volge a capolino
il suo cammino
dietro le colline.
Devoto saluta
il cantore suo,
egregio attore,
interprete
d'aliti di sospiri
e
ansimi d'amore.
Illusionista
immaginario
fa apparire
l'aurora boreale,
magistralmente
con pieghe
inamidate, come
fossero stirate,
striate
d'armonioso colore.
Fili di candida
trama, seta
la più preziosa,
tesse misteriosa
attendendo l'arrivo
del
sovrano suo sposo.
L 'oscurità giunge
al suo cospetto,
di cuore la spoglia
e d'anima
la riveste.
Lei, sua unica
stella tra le più
belle splende,
di luce propria.
Luna
affido a te
ricordi di una calda estate.
Fresca l’aria tua
accarezza lieve
il mio viso d’ambra.
Foglie gialle come farfalle
spiccano il volo
cantando l’arrivo tuo.
Pampinosi campi
compaiono agli occhi
rapiti dai tuoi colori.
Profumi agrumati inebriano
anime assopite
dal vissuto tepore.
Autunno così ritorni,
con rossastre nubi
adorni cupi giorni.
con le nuvole rosse e l'azzurro
ed aspettare che vien sera
per vedere comparire le amiche stelle
si meravigliano i miei occhi
e il mio cuore danza,
come quando la natura
mi stupisce con altri
suoi splendori.
per vivere questi
attimi d'incanto.