Volevi andartene come una spiga senza reste;
non ti avrebbe abbandonata quella guaina
e sarebbe cresciuta con te
per continuare ad avvolgerti.

Ti puntava una pistola il sole in faccia
e sentivi che era la levata:
quanto sale già allora sudato,
maggio con la prima sigaretta
fumata in un campo di culmi
sempre più alti di te.

Ma sei arrivata piccola spiga
e quella foglia così materna,
mentre ti corteggiano altre intorno,
è sempre lì con te
e con te ancora un po’ è cresciuta
per sapere come avvolgerti a quest’età.

Non potrai poi evitare il mondo:
verrà a cercarti a casa, giovane pannocchia!
con quelle trebbie assassine
e ti beccheranno galline da pollaio
o galline in giacca e cravatta.

Verrà giugno e sarà il tuo autunno;
le prime mattine d'estate il tuo tramonto;
quanti cadaveri di madri e rovine di case
in mezzo a quel campo prosciugato.
Ora che non ci sono più confini e colori
si fa mostruoso il canto dei giovani grilli.

 

1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Nicola Matteucci  

Questo autore ha pubblicato 466 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Fiume in piena travolge                                        
relitti stanchi, ai margini.                              
Ripulendo la via                                                    
dalle croste degli antichi parassiti.

Vulcano esplode e bombarda                                  
di lava nuvole serene,                                              
appassite nella loro quiete                                        
plastica, ormai cremata.

La neve cade a blocchi                                            
e stupra l'amianto,                                                  
succhia il midollo a tetti arrugginiti                            
riparo per gli schiavi, da decenni.

Luna intrepida aizza                                              
maree strazianti contro                                            
le capitali del potere.                                          
Impotenti.

Umanità in bilico.                                                      
Terra in rivolta.
 
1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: A.B.  

Questo autore ha pubblicato 22 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Rapito dall’ombra 
del silenzio,
disteso nel sibilo
ricordo di un’estate
persa dai
geli dell’inverno.

Varchi innevati
si prostrano sui 
veli ornati di
profumi d’autunno,
che assopiscono i
briosi sapori 
dell’innamorata primavera.Rapito dall’ombra 

del silenzio,
disteso nel sibilo
ricordo di un’estate
persa dai
geli dell’inverno.

Varchi innevati
si prostrano sui 
veli ornati di
profumi d’autunno,
che assopiscono i
briosi sapori 
dell’innamorata primavera.
1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Verdesca Cristian  

Questo autore ha pubblicato 31 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Al  risvegliar del giorno, nella cappa già soffocante
il chiarore della via
mi rammenta la vacanza che verrà
 
Attira il sole nel cielo chiaro
al suo solito posto
alto
 
Ombre e luci si riflettono sull’asfalto, mosse da leggeri fili d’aria
 
I passi sono pesanti ed il respiro lento
 
Brucia l’erba abbandonata e senza padrone
 
All’orizzonte tutto è nascosto
 
Trascorre la giornata, tra aria fresca e persone abbronzate
 
Arriva lentamente la sera, che si oscura solo a tarda ora
 
Mi siedo osservando il luogo, i tetti e le stelle
 
La luna le accompagna
si sta trasformando

illuminati sono i suoi mari e l’intorno
 
La tranquillità si espande, senza fine
 
Non ho voglia di rientrare e qui mi vorrei addormentare
 
1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Valerio Foglia*   Sostenitore del Club Poetico dal 28-02-2024

Questo autore ha pubblicato 285 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Si innalzano strinando l'appisolato orizzonte

biancazzurro sfocato e vapori dorati di borotalco

terse creste; pulsa il cuore del cielo.

 

Il soldato caduto e senza più sangue caldo,

senza scudi, si trascina senza "ma" dovunque;

decida il braccio titano del mare. Od un sasso senza moto,

litigato e strattonato fra le correnti intrecciate.

 

L'anima intanto incastrata in un eterno groviglio,

una sfera: di rami secchi e marciti, impigliati

fra erbacce verdeggianti cresciute sulla sponda di un fiume.


COMMENTO: NELLA PRIMA STROFA, LE ONDE DEL MARE RIESCONO A TOCCARE L’ORIZZONTE ED I RAGGI DEL TRAMONTO, INNALZANDOSI. IL COLORE DELLE ONDE E’ TERSO, MOLTO SIMILE AL BIANCAZZURRO DELL’ORIZZONTE: LE DUE COMPONENTI QUINDI SI FONDONO E, CON L’AGGIUNTA DEI RAGGI DEL SOLE, SEMBRA CHE IL CIELO COMPIA UN MOVIMENTO E MOSTRI UN CENNO DI VITALITA'’, SEMBRA CHE PULSI. LA STROFA RAPPRESENTA L’INESTINGUIBILE FORZA DELLA NATURA, ANCHE QUANDO IL SOLE TRAMONTA.

 

LA SECONDA STROFA RAPPRESENTA L’UOMO CHE NON PUO’ CONTROLLARE LA PROPRIA VITA, MOSSO COME UNA PEDINA DAL BRACCIO TITANO DEL MARE (IL DESTINO) E LITIGATO FRA LE CORRENTI INTRECCIATE (LA SORTE). L’UOMO NON MOSTRA MOVIMENTO, E’ COME MORTO (SENZA SANGUE) DI FRONTE A FORZE DI GRAN LUNGA SUPERIORI A LUI.

 

NELLA TERZA STROFA VI E’ L’ANIMA INTRAPPOLATA IN UNGROVIGLIO: LA MORTE, RAPPRESENTATA CON I RAMI MARCITI E SECCHI, RIMANE IMPIGLIATA NELLA VITA, MISERA COME LE ERBACCE VERDEGGIANTI CHE CRESCONO SULLA SPONDA DEL FIUME (IL TEMPO).

 

1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Nicola Matteucci  

Questo autore ha pubblicato 466 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Una margherita in mezzo al campo brullo

si crede sola e piange

e nemmeno la terra sabbiosa

trattiene quel pianto.

 

Oh mia distrutta margherita

ti credi fiore solo al mondo

quando sei infiorescenza a capolino.

 

Nessuno è mai solo,

quelle lacrime bianche

ti inducevano a pensarlo.

1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Nicola Matteucci  

Questo autore ha pubblicato 466 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Ci coprivamo di bracciali e altri portafortuna
i vucumprà sembravano ombre sulla sabbia
e portavano dei maglioni perché in Africa faceva più caldo
Scrivevano qualcosa in arabo sulla rena
di certo nulla di importante per noi

Era la stessa solitudine di chi si sentiva altrove
La spiaggia deserta e un silenzio a cui gli occidentali non sono abituati
Se avessi due teste
proprio come un serpente albino
una la userei per tenerci tutti i ricordi
e l'altra per ricordarmi quanto sarebbe facile non averne
1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Nicola Matteucci  

Questo autore ha pubblicato 466 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Soffio nel cerchietto colorato:

ecco lo sciame di bolle

armonicamente impazzite.

Danzano. Trasparenti,

danzano, danzano

verso il nuovo residente che non ci bada.

 

Si allontanano all'orizzonte:

chiudo gli occhi.

Prima o poi scoppieranno:

avendo chiuso gli occhi

immagino

che vagabondino immortali

e ingiustamente senza una meta.

 

Seduto su un ceppo rovesciato:

purulenta, putrida la sua corteccia,

attraversata da larve, squarci,

edera, cuscuta.

 

Ecco l'eternità delle piante,

Ecco l'eternità delle bolle.

1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Nicola Matteucci  

Questo autore ha pubblicato 466 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
La sera tranquilla e solitaria attende
cigolante 
come una nave nel porto
Accarezzando i contorni delimitati dal paesaggio
il mare annusa l’aria
assaggiando nuovi sapori ed acri profumi
Nel suo corpo
crespe d’onda 
strade obbligate, dalla luna delineate 
Chiama a raccolta anche ciò che non vorrebbe la natura
la sera lo impone ed il mare annuisce
Drastico il segnale del tempo
che vibra i momenti 
Assaggia la stagione
questo nuovo mondo alla deriva



 

 
1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Valerio Foglia*   Sostenitore del Club Poetico dal 28-02-2024

Questo autore ha pubblicato 285 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
 
Case umide s’affacciano nel mare
striduli rumori sento arrivare
 
la via di casa si lascia accarezzare
ed i colori sono mille e senza contare
 
Il cielo sopra è come argento
ed i bambini inzuppati
corrono per divertimento
 
Un gatto sornione e svogliato
attraversa senza fretta
quel verde prato
 
L’uomo del pesce grida che è l’ora
e finalmente al davanzale
s’affaccia una signora
 
La rosea linea dell’orizzonte m’ avverte
che le ore scure
sono già pronte
 
Mentre sento questo intenso soave profumo
sulle barche nel porto, non c’è nessuno
 
Approfitto dell’ora e del momento, per lanciare un sogno nel firmamento
 
Sogno che va e sogno di festa, star qui per me
è quel che resta
 
 
1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Valerio Foglia*   Sostenitore del Club Poetico dal 28-02-2024

Questo autore ha pubblicato 285 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.


"Ancor poco muove
la prima capriola estiva;
rimane sull'orlo la fragranza
di quella bianca fuga di primavera.
Di placido azzurro, là sul viale,
fresco è il dondolio
delle tue paterne carezze
- rivolte ai gabbiani,
tese in verdi
inebrianti estensioni.

Tutto l'oro,
tutti i miei mortali affanni
sacrificherei nell'onda ambrata
del tuo sussurrar di vecchio,
pur sapendo che poco t'importa
e altrettanto ascolti
di tutte le raminghe passioni
che van per il mondo.

Quanto mi sorprende
quella gioventù ribelle
che s'intreccia
lampeggia
eppur vibra
come vibrano, mortali,
le piccole gioie nostre!
- di un non so che di vita, mi paiono, 
quelle fughe di fiamma
fra foglia acquamarina.

Rapide è certo,
ma quanta vita!
Niente si ama più
della luce fra i platani;
- non le cose leggere,
non le cose delle stagioni
fuggiasche,
che han fretta di vedere
degli uomini i tristi congedi
e solo per pietà si scoprono
amanti."



 
 
1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Federica L.  

Questo autore ha pubblicato 17 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Sia benedetta la pioggia.
Siano benedetti i capelli bagnati delle ragazze.
Siano benedetti i tavolini scaraventati in città.
Siano benedette le pozzanghere
coperte dai cappotti dei gentiluomini.
Siano benedette le danze di indiani improvvisati,
i fiumiciattoli sotto il vomito delle canale,
il mio cane che apre la bocca al cielo
e il mio gatto furbo sotto la tettoia.
Sia benedetto chi finalmente si addormenta:
qualcuno ha azzeccato le note della ninnananna.
1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Nicola Matteucci  

Questo autore ha pubblicato 466 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Oggi ho amato il sole e l'acqua fresca,
del fiume  i suoi rovi e fiori colorati,
ho ascoltato il ronzio delle libellule pizzicare l'acqua,
delle farfalle  le ali colorate vezzose specchiarsi,
immersa nella ginestra ne ho respirato il suo profumo,
dal basso ho ammirato gli alberi antichi e testimoni
e ne ho spinto i rami chini e adagiati nella menta selvatica e margheritine,
sono scivolata sulle pietre con risvegli di muschio,
 e sorprese le lucertole al sole sparite  poi nell'ombra
con il cammino vivace  e contorto,
fatto di meraviglie , rivoli  allegri , sorrisi  e fili di voce...

1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Caterina Morabito*   Socia sostenitrice del Club Poetico dal 14-03-2014

Questo autore ha pubblicato 920 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

 

Non ricordo

era un sottobosco che non vedrà nessuno

Con aureole di schiamazzi e lucciole

 

Non mi riprendo

il suolo coperto di felci fango e miracoli

con cadenze disastrose di cecilie rintanate

 

Non lo so davvero più

guarda le impronte sbiadite dei cacciatori

sono così vecchie che possiamo urlare Tutti fuori!

 

Io non ricordo

una coperta verde un po' smagliata

ci passava il sole a svegliarci troppo presto

 

Io non mi riprendo

dai cinghiali che balzano via per la paura

da cercatori distratti che non vedono

funghi come rughe su una faccia che ha ormai pianto

 

Io non mi vedo

anche il lupo stanco se ne va a letto

delle urla la sua luna se n'è fregata

 

Adesso ti sento

sei un fruscio che striscia

un cinguettare bestemmie sull'aurora

una gamba liscia rovinata in un prunaio

e forse ricorderò un posto dimentic

1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Nicola Matteucci  

Questo autore ha pubblicato 466 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
 Fiori
 

Poesie e Pittura

1 1 1 1 1
clicca sulle stelle per valorizzare il testo
Profilo Autore: Cresy Crescenza  

Questo autore ha pubblicato 8 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.
Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.
Per maggiori informazioni sui cookie e per gestire le preferenze sui cookie (di prima e/o terza parte) si invitano gli utenti a visitare anche la piattaforma www.youronlinechoices.com. Si ricorda però che la disabilitazione dei cookie di navigazione o quelli funzionali può causare il malfunzionamento del Sito e/o limitare il servizio.