Bianchi e neri istinti colmano il cammino.
L’amore tu sai bene ha malumori dismessi di scena
la bellezza mai convinta dei ritorni di farsa
i mai indietreggiati nell’evanescente rabbia
clausura puerile di fine vita giunta all’algia
come un cagnetto dagli occhi bianchi
che cerca ancora la mano del suo padrone
per significare il motivo ed il richiamo.
Bianchi e neri i falsi della mente
pigiati alla rinfusa in sintonie fallite
e il tempo che maledice mani d’interprete
disincantate, fuori tema fuori appendice.
Il prezzo del giusto senza più lingua
sale scavato sulle nuove piaghe del vivo
sfornano depositi alimentari di memorie.
Errori bianchi e neri rincorsi senza motivo
sulla tastiera muta dell’anima all’innesto
senza ratio, senza mito, senza disperso
al solo scopo di motivare il tentativo:
significare la vita o al più il suo senso tardivo.
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Il mio elogio e le mie *****