Ormai che dire
delle spire nascoste dentro il petto
dei respiri implosi nell’ovale ventre
che non sa mentire.
che non sa mentire.
Giocavamo di giochi fertili con un anello in mano,
ogni seme traboccava
ogni seme traboccava
e ogni passo era di grano.
Che dire
dello scrivere di notte
dello scrivere di notte
per i silenzi immeritati di ogni giorno;
e capita che non ho vicine neanche le parole,
e capita che non ci sono stelle,
immenso buio come nero luccicante.
Che dire,
di sogni spavaldi, dietro finestre sommesse;
di sogni spavaldi, dietro finestre sommesse;
dov’è il sangue dell’estate
e di noi soli ,il battito carnale e le scommesse?
Triste,
senza un presente alato
arriva imminente l'ira spossata del passato
con il suo piano inclinato.
Chissà come sono ora le tue carezze,
Triste,
senza un presente alato
arriva imminente l'ira spossata del passato
con il suo piano inclinato.
Chissà come sono ora le tue carezze,
che se ne penso le linee seducenti
mi si ripete il desiderio del'inganno coinvolgente.
E quei numeri antichi
con noi soli e le assetate voci?
Codici,
Codici,
senza alcun merito seppelliti.
Commenti
I poeti sanno trasformare il dolore in una bellezza rara, interna alla parola, quando rispecchia la passione di un vissuto e si fa anima che parla sinceramente. A chi legge è dato di commuoversi e trasformarsi.
bellissima. ciao