Torneranno le ore della quiete
racchiuse negli scrigni delle fate
venute per vedere da vicino
capriole fatte da un bambino.
- Allora, è vero! In noi tu credi!
- Perché mai io non dovrei?
- Ma siamo sogni, soltanto sogni!-
- Vedo il cappello e la bacchetta tocco!
Avevano il sorriso delle madri,
la leggiadria di limpide fanciulle,
i colori della festa quand'è festa
e del c’era una volta, la bellezza.
Voleranno le aquile di nuovo
sulle vette ormai dimenticate
e con loro gli esultanti gabbiani
sul mare della non solitudine.
Canterà il coro dei nostri angeli
or tramutati in icone incorniciate
e invece da lì vorrebbero uscire
per dimostrare quanto sono veri.
È tempo coniugato al futuro,
il tempo di speranze non evase,
frantumate nell'oggi che corrode
un accenno delle dolci nostalgie.
C’era una volta, diremo anche noi
e non per raccontarci altre fiabe
ma per datare quel culmine dei grigi
nei quali rischiammo di annegare.
racchiuse negli scrigni delle fate
venute per vedere da vicino
capriole fatte da un bambino.
- Allora, è vero! In noi tu credi!
- Perché mai io non dovrei?
- Ma siamo sogni, soltanto sogni!-
- Vedo il cappello e la bacchetta tocco!
Avevano il sorriso delle madri,
la leggiadria di limpide fanciulle,
i colori della festa quand'è festa
e del c’era una volta, la bellezza.
Voleranno le aquile di nuovo
sulle vette ormai dimenticate
e con loro gli esultanti gabbiani
sul mare della non solitudine.
Canterà il coro dei nostri angeli
or tramutati in icone incorniciate
e invece da lì vorrebbero uscire
per dimostrare quanto sono veri.
È tempo coniugato al futuro,
il tempo di speranze non evase,
frantumate nell'oggi che corrode
un accenno delle dolci nostalgie.
C’era una volta, diremo anche noi
e non per raccontarci altre fiabe
ma per datare quel culmine dei grigi
nei quali rischiammo di annegare.
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