Rami ditarosati di un pescheto
rivolti al cielo,
punte intinte nel rosso
dei primi raggi mattutini
emergono dalla luce sublime
e ubriacante dell’alba.
Nel lago di Occhito
un airone cinerino in fuga,
spaventato dall’incombente
ombra di una nuvola scura,
batte l’acqua con le ali
e buca in volo radente
le brume d’ accesi miasmi
che si levano dalla sua superficie,
lasciando una scia
di onde concentriche.
Sulle alture del Gargano
il sole investe la brughiera
con una vampata di fotoni.
Tra le vigne vapori incendiati,
spezzati da veloci lame d’ombra
generate dai pali d’acacia,
irrompono come esplosioni gassose,
tra deflagrazioni silenti
e disastri luminosi.
rivolti al cielo,
punte intinte nel rosso
dei primi raggi mattutini
emergono dalla luce sublime
e ubriacante dell’alba.
Nel lago di Occhito
un airone cinerino in fuga,
spaventato dall’incombente
ombra di una nuvola scura,
batte l’acqua con le ali
e buca in volo radente
le brume d’ accesi miasmi
che si levano dalla sua superficie,
lasciando una scia
di onde concentriche.
Sulle alture del Gargano
il sole investe la brughiera
con una vampata di fotoni.
Tra le vigne vapori incendiati,
spezzati da veloci lame d’ombra
generate dai pali d’acacia,
irrompono come esplosioni gassose,
tra deflagrazioni silenti
e disastri luminosi.
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