che governa il suono dell'appartamento,
la forma è per tutti quasi uguale,
serve per lo più a cambiar canale.
I numeri appaiono in successione,
su di essi con l'indice si fa pressione,
di solito chi lo tiene in mano,
è comodamente seduto sul divano.
Costui scorre i programmi con sufficienza,
evitando quelli al limite della demenza,
non è facile questa impresa,
il cavo della TV andrebbe tolto dalla presa.
Ecco spiegata la sua vera funzione,
cambiare canale senza alcuna esitazione,
è un compagno di vita che con pazienza,
ti fa stare a posto con la coscienza.
Sollevate il capo
e con occhi aperti….. tentate.
Il sole e l'aria sono eguali per tutti.
Non ammainate il pensiero…. e
non mutilate i vostri corpi
affinché il destino non vi segni.
Inseguite la libertà.
Non pagate ad occhi chiusi.
Lottate con sacrificio per l’uguaglianza
contro gli uomini che la schiena porgono.
Sopravvivete nei mari…
masticando la sabbia dei deserti e
conquistate il vostro pane libero.
fatti di sole e gioia,
lontano da nebbie
o nubi pesanti.
Altri giorni senza
echi di spari,
di paure per mire
a sorpresa
di strade
controllate
su tetti.
Percorsi a zig zag
per uscire, Angoscia
che prende dalla testa
al cuore.
Verranno altri giorni
fatti solo di noi,
senza nomi e codici
sconosciuti.
sempre la stessa e la solita gente,
il campanile e la chiesa di fronte,
la piazza e il comune
il sindaco operaio.
Là in quel bar
si parla di carte e di Cristo,
nell'altro bar
si gioca a bocce e si finge di credere in Marx
Molte le parole versate,
molta la fiducia
anche se occultata
dietro i soliti lamenti per la vita.
La messa è finita da poco,
la gente è vestita a festa
e il sole dell'estate
cuoce l'ombra di quel campanile di cemento armato.
Se le campane non suonassero così forte
forse si parlerebbe meglio
e la gente si capirebbe di più.
Neanche quella persona che si avvicina all'edicola,
coglie il giornale e accarezza quel piccolo cane,
neanche quella persona deve difendersi
dalle loro ingiurie.
Mi avvicino,
due passi insieme su quell'unica via,
una stretta di mano
per scambiarci le nostre identiche sofferenze.
Ora la gente si è voltata,
crede che la giustizia si sia tradita
ma io continuo il cammino
e mi fermo di fronte al bar,
un cenno di capo
un saluto per tutti.
Grazie gente di quel paese,
vorrei riascoltare le dolci e perfette parole
di quella persona
che accarezzava il piccolo cane,
quel melodioso idioma
che vorrei sgorgasse dalle mie labbra.
Prendi una manciata di stelle,
un po di nuvole, qualche raggio di sole.
Aggiungi l'azzurro ed il cobalto,
il fresco della luna ed il calore del sole...
Metti tutto da parte.
Ora prendi un po di sale
e mettilo nell'acqua, crea il mare.
Un po di terreno qui, qualche fiume lì
e laggiù un po di laghi e monti.
Alberi a volontà e qualche pizzico di colore.
Metti tutto da parte.
Adesso facciamo un bell'impasto
e mettiamo ogni cosa al posto giusto...
man mano crea la nebbia,
il vento, la salsedine, l'umidità.
Ora che tutto è completo
metti tutto da parte.
Inventa la vita... animali.
Animali di ogni specie,
piccoli, grandi, belli, brutti,
a quattro zampe a due,
con piume, con squame... ora appoggiali
dove sai possano vivere felici.
I cani ed i gatti riservali...
mettili da parte.
Ora che non manca nulla
inventa l'uomo e la donna,
spargili un po ovunque sulla terra ferma
e qualcuno anche sul mare,
dai a loro lingue e colori diversi
tanto non si capirebbero comunque.
Prendi i cani e i gatti,
mettili accanto agli umani
e lascia riposare il tutto,
affinché sia tutto alla perfezione.
Aggiungi, per terminare l'opera,
i suoni e la musica,
che coi versi degli animali
si amalgama tutto perfettamente
e metti l'intera opera nelle mani degli umani,
così che possano avere giorni lieti.
Fatica sprecata! Tutto è andato distrutto.
Probabilmente gli umani non hanno gradito.
conosco il ritmo, l’umiltà,
l’andatura e il gesto
non allineati del coraggio.
Il concetto che si fa attuazione
colore, materia, legno, creta
bronzo. Leghe e legami.
Il pensiero cardato dalla scrittura.
So delle tue mani la carezza
sul viso e dentro. Più a fondo,
a fondo più di quanto appare
la minima luce, il minimo corpo.
Venero le tue mani forti e delicate:
il polso che congiunge alla terra,
il carpo dove si muovono strade,
il metacarpo, più invitante, di sentieri,
le unghie sono richiami felini,
i palmi coppe con miele delle nubi,
le falangi destinazioni per migratori.
Delle tue mani non conosco la rabbia,
il pugno scomposto,
il cambio repentino delle carte,
la falsità del baro.
Conosco l’autentico respiro dei tuoi pori,
la complessità delle articolazioni nervose
che obbediscono a un caso di scelte.
So i muscoli, i gangli e le sinergie celesti.
Celeste
so il caldo tepore delle dita
quando mi prendi per mano
e intrecci tenerezza alla tua.
In memoria di Sorek
che la guerra pose triste
- al cui popolo rei guaiste -
sia il canto come stèl.
Lodi la poesia
il suo amor di sapere,
capace di prevedere
pace su quella babèl!
Un uom straordinario...
...altro semplice eroe
...raro profum di benzòe
di questo mondo crudel.
La sapienza che serve
è primariamente mite
parla con voci romite:
“...altro vanto d’Israel.”
Ceppi recisi,
d'uve mature non amare.
Del nero, non nere d'amaro.
Risa distratte, perse nel filo
s'accomodano in cesti,
di sofferenze intrisi.
Canta l'aurora
del tuo risveglio,
risveglia profumi
d'un canto festoso.
Baccanali in fiore
sorgeranno in rosso,
tra calici colmi
e vuote essenze,
che del tutto
hanno la pochezza.
Va così in terre odorose,
il cuore a rimembrare gesta passate
d'un presente vivo.
Morte nel domani
d'un ieri reciso.
Ascolta tu che non sei,
che non sai,
che non vuoi.
Ascolta grappoli gocciolanti
d'un nettare umano,
che tristi raminghi
pendono della tua mano.
Si ergono strutture destinate all’oblio
la visione del mondo attraverso un oblò, come polli in gabbie appena più confortevoli
si vive oppressi entro un labirinto buio, dove si avanza brancolando a tentoni
senza un lume c’altro non è se non un archetipo del fuoco interiore
non si arriverà mai a petere il centro anch’esso archetipo della verità…
eppure in queste finte gabbie che come sabbie mobili ci risucchiano piano piano
c’è chi vi sta bene o crede di stare bene, ovvio questa apparente comodità deve pur garantire qualcosa
il fatto è: che pretende in cambio molto di più di quello che offre/vende a caro prezzo
ma alle masse dormienti pare vada bene e se non va bene comunque si sforzano di digerire il rospo
inevitabilmente più grande dei loro gargarozzi oppressi da colletti convenzionalmente indossati…
tutto questo ha un senso e sta per volgere alla fine
questo vaso di pandora a breve esploderà facendo scaturire tutto ciò che si ha cercato di velare in passato
e ora verrà bruscamente a galla, chi non sarà pronto a reggere il colpo
nel vedere come i muri innalzati dall’ignoranza che ha usato come protezione fin ora
si sgretoleranno ala luce del vero e imperituro momento che verrà
crollerà anche egli seppellito con le sue stesse mani… ma anche questo fa parte del gioco.
il consiglio che posso dare è: apri gli occhi chiunque tu sia
il mondo è pieno di meraviglie ed è un luogo fantastico per vivere
esci da questo loop appiccicaticcio che ti tiene invischiato a se
ascolta la voce del tuo essere, del tuo cuore, inizia ad amarti e di conseguenza ad amare
alla fine il buio è tale solo perché in assenza di luce, ma la luce è ovunque e basta solo lasciarla entrare…
DIVENTA LUCE.
Sicuro si muove anche nel giorno
avanza impeccabilmente e osserva silente
il fluire del tutto tra le intercapedini dell’animo umano, nelle pieghe del tempo…
fallacea a volte è la percezione del profano
che mosso incosciente da fili invisibili avanza sopito nei pensieri passanti
che come nubi stagnanti, offuscano i raggi del sole
lasciando quel tetro, che raffredda l’anima…
d’altro canto chi attinge senza indugi alla fonte della luce
senza evitare l’incontro notturno
o fremiti d’ira in cerca di terreno fertile ove attecchire…
non è perturbabile e ben bilanciato vibra su frequenze diverse
si lascia oltrepassare dalle cose o eventi
tralasciando consapevolmente il futile
conservando solamente ciò che gli serve…
il suo percorso è chiaro, nitido anche nelle notti più buie
incrollabile è la sua persona
si flette seguendo i flussi e non si spezzerà
colui che vede nella notte
mai perso sarà.
eppur si muove…
ciò che par fermo…
ogni cosa ha il suo moto
magnetico, organico o vibrazionale che sia…
nulla è perso infondo…
microscopici o macroscopici che siano dettagli o eventi
tutto permane esiste, vive…
eppur si muove…
in un apparente istante avvengono miriadi di cose
tutto succede, semplicemente avviene…
farci caso o non dipende solo da noi…
per essere presente non occorre essere cosciente…
e molti nell’ora si perdono ogni cosa…
i sensi se non addestrati fan quasi da loro…
allenamento costante questo serve…
infine per noi dovremmo guidare noi almeno a me pare logico…
quindi restiam desti e ricettivi
pronti a cogliere l’istante…
eppur si muove.
corro, stando seduto sul mio letto…..
visito posti nuovi senza uscire di casa e quando sono fuori, dentro sono fermo e quieto
non un impeto o una carezza che sia, mi perturba……
a dire il vero sono molto forte nell’auto perturbazione ma è altrettanto forte il richiamo del centro……
un equilibrio per niente statico mi avvolge e nutre
come una stretta soave, dolce e amara che si percepisce notevolmente……
direi una calma agitazione che mi ricorda, che sono vivo da vivo
è già!!!! Si può essere un morto pur essendo straordinariamente vivo ahahahah!!!!
credo che venga da qui, archetipicamente parlando il mito del famigerato ZOMBIE
o per lo meno è plausibile pensarlo……
e anche qui casca l’asino che mangiava la mela, dritto sulla testa di NEWTON
a indicarci che come spesso ripeto…..
siamo noi e solo noi che scegliamo da che parte stare…….
sfighe, gioie, rabbia o dolore non sono altro che policromie sullo stesso velo
che opacizza uniformemente la nostra visione d’intero……
sta solo al singolo per se stesso e monito acritico per il resto del mondo
essere o non essere! e questo è il problema del caro AMLETO
che mentre era seduto al fianco di NEWTON salì sull’asino, gli rubò la testa e se ne andò via
sul ciuccio parlando ormai trovatosi solo
con il teschio del disgraziato mentre decapitato andava visitando i meandri di DANTE……
DANTE!!! ah no mio caro!!!
Questa è un'altra storia.