faceva caldo
e nessuno piangeva
se non le ascelle

i miei compagni
scimmiottavano
qualche caratteristica
del defunto
secondo loro
più ironica

e qualche sketch
anch'esso
caratteristico
dei nostri miseri
ricordi
di goliardia
adolescente

ci stava un sole
e un cielo azzurro
a dimostrarmi
che il nero
non c'entra nulla
con la morte

era come per dire

"ragazzo, scordatelo
non la troverai
la poesia
in questo giorno!
torna a casa
come tutti gli altri
che
la morte
accade
ogni fottuto
attimo
tu
e
lei
non siete
affatto speciali
sparisci!"


seguii la voce
e mi trovai
2 minuti
dopo
coi miei compagni
con in mano un caffè
al primo bar
che trovammo
vicino la chiesa

loro
ridevano
ricordando
le scene comiche
di cui
ero spesso
protagonista

così ridevo con loro
abbastanza
maturi
o morti
da non sentirla
la morte nell'aria
in quella calda
giornata di sole

decisi
di stare al gioco
di quella voce

se non fosse
per una puzza
lancinante
che sentimmo tutti
appena usciti
dal bar

era lei
che mi
aveva chiamato

da un gatto
sul bordo della strada
dal suo ventre
maciullato

e splendeva
al sole
tra centinaia
di vermi
aggrovigliati
e luccicanti
lei era lì
e aveva attirato
l'attenzione di tutti

la guardai
con le mani
sul naso
a tamponare
l'odore

la morte
è qualcosa di
brutto

brutto
abbastanza
da far
girar
le persone
1 1 1 1 1
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Profilo Autore: Kenji  

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Commenti  

Francesco Losito
+1 # Francesco Losito 28-10-2012 20:24
Lo scritto ha una maturità espositiva incredibile, profondamente inserito nel bilico tra la crudezza della vita e la spensieratezza giovanile che ha a che fare con la morte senza averci sbattuto il naso. I primi tre versi già racchiudono in sè quest'intrinsec a contraddizione e la connotazione grottesca sottesa all'immagine apparentemente umoristica rafforza l'alone contradditorio che in seguito si svilupperà in puzza analogica di morte, surrogato di quella vera, ma magistra vitae, in ogni caso. Un plauso al giovane autore che dimostra una capacità non indifferente di coniugare la poesia al romanzo "stretto" e poetico della descrizione, in unità di tempo e luogo della famosa lettera manzoniana.
Francesco Losito
+1 # Francesco Losito 28-10-2012 22:37
ti ricordo il refuso...scatch ....è sketch....l'ing lese va studiato, anche se è una lingua bastarda, in ogni caso va scritto correttamente
Kenji
# Kenji 29-10-2012 11:18
grazie francè, ho modificato. ma l'inglese giammai avrà mia dedica ! XD
Paola Pittalis
# Paola Pittalis 29-10-2012 14:09
hai un modo di raccontare molto realistico e coinvolgi il lettore fino alla fine, bravo come sempre
Enrico Barigazzi
# Enrico Barigazzi 30-10-2012 11:02
Molto bella forse una delle tue più belle......Cont rasto sole.....morte. ....vitalità mortifera...... .piaciuta......

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