Ora si sente ciò che la casa ha da dire.
Il rubinetto suona la goccia nel buio,
le pareti ipotecate mutevoli nel disagio,
e voci che bisbigliano come un drone senza fine
delle denunce di piccole dimensioni come i suoni di una famiglia
che anno dopo anno si è imparato a ignorare.
Ma ora è necessario ascoltare le cose che possiedi,
tutto quello che hai fatto in questi ultimi anni,
il mormorio dei beni, delle cose in rovina,
le parti in movimento che annullano,
nel diario le piccole parole per ricordare tutto
le facce non portavano se stesse per amare.
A quante voci siete sfuggiti fino ad ora,
il forno ventilato, le mattonelle staccate sotto i piedi,
suoni uguali
le accuse costanti dell'orologio
contare i minuti non segnerà.
La chiarezza terribile questo momento porta con sé,
l'intuizione inutile, il buio ininterrotto.
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