Verso la fine della passeggiata
che da questa mia città presepe
porta all’angolo più freddo
del tuo cuore,
ho cominciato a tremare.
Volevo venire da te
e parlarti delle gradazioni di blu
del mio ultimo paio di jeans,
ma poi mi è mancato il respiro.
Ci sono molecole di mare adesso
fra le mie ciglia tristi;
e il nero degli abissi,
come inchiostro, abbraccia e ricopre
questo scorcio di sole che muore.
Ho ingoiato il mio ultimo
sorso di vita, ancora una poesia,
poi ho pensato a Jerry Garcia
al ciclo illusione disillusione,
e mi sono fermato.
Oramai non avevo più tempo,
se non quello di dirti ancora
che al di là tutto ero stato felice
di aver passato il Natale con te.
È troppo tardi adesso
ma se fossi stato più lucido,
avrei potuto intravedere
in fondo a quella felicità,
una piccola pozza oscura.
Perché tutto ciò che nasce,
istantaneamente,
comincia a morire.
Tutto, tranne l’amore
che ho provato per te.
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Un abbraccio e tanti cari auguri anche a voi.