Strappi di cielo si squarciano sopra di noi
per farci intravedere le nostre stelle
e setole di silenzioso pianto graffiano l'anima
a tonificarne memorie.
Nel pugno del mio cuore
stringo la mia gente …
Il vento furioso del tempo che va
non mi da pace!
Inchiodo le mie orme
sulla mia terra:
non mi lascerò trasportare via!
Il filo del mio aquilone
annodo tra le dita.
Commenti
Metafore molto belle. Piaciutissima!
Ciao...
Ciao Elisa
parole ricercate ed azzeccate.
Brava.
Nei momenti di lucidità in alcune malattie questo tipo di paura e dolore traspare dal viso...diventa quasi terrore...e per chi osserva strazia il cuore.
Molto ben descritta di notevole significato.
Complimenti Giovanna